Alghero: medioevo, natura e strade in catalano

Città medievale della seconda isola più grande del Mediterraneo, che conserva il suo passato nella lingua, quando qui regnava la Corona d'Aragona, che chiamava le strade in catalano e lo fa ancora. Circondata da meraviglie naturali, tra cui spiccano le sue spiagge paradisiache, Alghero è una meta imperdibile della Sardegna.

Algero visto dall'alto.

- © DaLiu / Shutterstock

Molto diversa dal resto d'Italia, da quelle immagini comuni che abbiamo, anche delle piccole città costiere, Alghero è sui generis. Qui si parla una versione del catalano che è rimasta dopo l'arrivo della Corona d'Aragona nel XII secolo, e anche se è stata sostituita dagli Asburgo e poi è entrata a far parte dell'italianizzazione, la lingua si era già trasformata. Rimane un'identità che non è condivisa con il resto dell'Italia e sicuramente non con i turisti che vengono a farsi affascinare dalle strade medievali di questa città.

Vista del campanario de la catedral.

- © Anna Jedynak / Shutterstock

Dagli anni Cinquanta, questa città si è dedicata soprattutto al turismo. Tra luglio e agosto, i 44.000 abitanti di Alghero si moltiplicano per quattro, che arrivano desiderosi di passeggiare per le sue stradine e i resti del XV secolo, di assaggiare la deliziosa e particolare gastronomia sarda e di godere dei doni naturali che sono stati fatti su questa costa dell'isola: spiagge, grotte, corallo, foreste e lagune.

Quando si visita Alghero non si può non passeggiare nel centro storico, lungo Calle Humberto e visitare il Chiostro di San Francesco, oltre alla Cattedrale di Santa Maria. Tra le spiagge da visitare ci sono Le Bombarde, Cala Dragunara, Spiaggia di Maria Pia e Lido San Giovanni; tra le formazioni naturali, da non perdere sono le grotte, soprattutto quella di Nettuno.

Spiaggia di María Pía

- © Gabriele Maltinti / Shutterstock

Il centro storico

Il centro di Alghero conserva i resti del suo periodo di massimo splendore aragonese, quando la corona arrivò e lasciò un segno molto profondo. Tanto da modificare la lingua e mescolarla con il catalano, in un dialetto che si parla ancora oggi. Le strade mantengono i loro nomi catalani, creando un'esperienza italiana molto particolare.

Nelle strette vie acciottolate si trova la Cattedrale di Alghero, sul cui campanile si può salire per godere della vista di questa città costiera. L'agorà si svolge nella principale Piazza Civica, fiancheggiata da terrazze.

Las callejuelas de Alghero.

- © DaLiu / Shutterstock

Nel panorama cittadino spiccano la Chiesa di San Michele, con la sua cupola colorata, e la Chiesa di Santa Barbara, la più antica della città.

Gran parte del fascino di Alghero si comprende passeggiando sul suo lungomare, una passeggiata particolarmente piacevole quando inizia a fare buio e si accendono le lanterne dorate.

El luggomare de Alghero.

- © Elisa Locci / Shutterstock

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La natura di Alghero

Le spiagge della città sono note per le loro acque basse e limpide e per il loro splendido ambiente naturale. Alcune di esse, come la Spiaggia di Maria Pia, sono ideali per attività come il windsurf, mentre altre, come Cala Dragunara, sono meno affollate, perfette per chi preferisce evitare la folla.

L'orografia di quest'isola, che si contorce in penisole e tornanti di terra, ha creato meraviglie naturali che contrastano con le acque smeraldine e turchesi del mare.

Capo Caccia ospita le Grotte di Nettuno. Un ottimo modo per arrivarci, il più veloce senza dubbio, è in barca. I dettagli di questo luogo straordinario sono riportati nel nostro articolo dedicato a questa meraviglia naturale.

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La Gruta de Neptuno

- © claupad / Shutterstock

Ci sono anche bellissime lagune, che sono riserve di biodiversità, e alcune hanno anche spiagge per godersi altri specchi d'acqua al sole. La Laguna delle Caliche è un'oasi di protezione della fauna selvatica e fa parte dell'incantevole scenario del Parco di Porto Conte. È un punto caldo per l'osservazione degli uccelli acquatici, un luogo ideale per passeggiate con vista sulla laguna e una visita al vicino ponte romano.

Un fatto divertente:

Il nome dell'isola si riferisce alle alghe che crescevano qui e che sono state una fonte di commercio per molti anni. Le risorse naturali marine hanno sempre fatto parte della cultura agheriana e, anche se oggi le alghe non fanno più parte della cultura agheriana, il corallo sì, tanto che sull'isola c'è persino un museo del corallo.

di La Redazione
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