Il Miracolo di San Gennaro, Patrono di Napoli

La città di Napoli conta più di 400 chiese solo nel Centro Storico, riflesso di come l’intera popolazione sia circondata dalla religione e dai suoi simboli. Ma i napoletani hanno un rapporto con la sacralità molto particolare che si distingue dalla semplice preghiera. Il loro approcciarsi con i santi, con Dio o la Vergine Maria sembra quasi essere un momento di incontro nel quale il napoletano, raccolto in preghiera, confida i suoi problemi e chiede un aiuto concreto… che sia l’augurio di trovare lavoro, di guarire da una malattia o di vincere al superenalotto. 

Il santo per eccellenza che accoglie tutte le richieste dei napoletani è San Gennaro, Patrono della città, che ogni 19 settembre da presagio di buona o cattiva sorte per la città partenopea attraverso il miracolo dello scioglimento del suo sangue. 

Il sangue di San Gennaro, conservato in un'ampolla al Duomo di Napoli, viene esposto durante la messa del 19 settembre, nell’attesa che si sciolga, come buon augurio per la città e tutta la sua popolazione. L’attesa di questo evento e tutto ciò che ne concerne è un momento in cui sacro e profano camminano a braccetto e la città si riunisce in una festa. 

L’evento è talmente sentito e chiacchierato, che tutti i TG nazionali ne danno notizia. 

© Anna Serrato / Shutterstock

Chi è San Gennaro?

Presumibilmente nato a Benevento nel 272, è stato vescovo della città e poi fatto santo dopo la sua morte, grazie ad alcuni miracoli che gli sono stati attribuiti, primo fra tutti di aver fermato l’eruzione del Vesuvio, nel 1631. Durante il suo periodo di vescovato, in piena persecuzione dei cristiani da parte dell’Imperatore Diocleziano, fu accusato di intercedere per la liberazione di alcuni prigionieri che sarebbero dovuti essere giustiziati e sbranati da belve feroci, ma che, grazie ad un suo miracolo, si sono ritirate nelle loro gabbie evitando lo scempio. 

In seguito a questo, l’allora vescovo Gennaro fu decapitato ed alcuni suoi resti e il suo sangue  furono raccolti in delle ampolle fino ai giorni nostri. Le sue reliquie e il famoso Tesoro di San Gennaro, oggi, sono custoditi al Duomo di Napoli e fanno parte della tradizione della città. 

 Questa è solo una delle storie che si raccontano su questa vicenda, ma quello che è certo è che da allora, ogni anno, i napoletani aspettano lo scioglimento del sangue del Santo come buon presagio e , quindi, motivo di festa  e di felicità. 

Perché, nonostante gli evidenti dubbi sulla veridicità del fatto, che tu sia credente o meno, il Miracolo di San Gennaro unisce tutto il popolo di Napoli.

La folla che attende il Miracolo fuori il Duomo di Napoli

- © Edison Veiga / Shutterstock

Oggi San Gennaro, chiamato dai napoletani Faccia Gialla, fa parte integrante della vita dei napoletani quasi fosse un confidente a cui chiedere una grazia e contro cui inveire se questa non accade. Una sorta di odio e amore, come le più classiche storie d’amore.

Curiosità

Perchè si chiama Faccia Gialla?

I napoletani chiamano il santo Faccia Gialla perché il volto della statua che viene portata in processione il 19 settembre è completamente d’oro.

Il Duomo di Napoli e il Tesoro di San Gennaro

La cattedrale di Santa Maria Assunta, per tutti il Duomo di Napoli, non è solo una chiesa ma un luogo che conserva opere dal valore inestimabile e il famoso Tesoro di San Gennaro che comprende capolavori di grande valore tra cui dipinti, oggetti in oro ,gioielli, tessuti pregiati e tutte le donazioni da parte di grandi figure della storia, tra cui re e regine, e dei napoletani devoti.

Il Tesoro di San Gennaro è stato classificato come il primo tesoro più ricco del mondo tanto da non riuscire ancora a quantificare in moneta il suo valore.

Interno del Duomo di Napoli

- © marcobrivio.photography / Shutterstock

Museo del Tesoro di San Gennaro

📍 indirizzo: Via Duomo, 149 - Napoli
⏰orari:   è aperto tutti i giorni dalle 9.30h alle 18h
👛 prezzo: a partire da 12€
👉 Per maggiori informazioni visita il sito del Tesoro di San Gennaro

La facciata del Duomo, in stile neogotico, è stata ricostruita più volte ( l'ultima risale alla seconda guerra mondiale) e presenta opere in marmo che imperano sulle tre navate ed in quella centrale troviamo anche un rosone, mentre il suo interno, con pianta a croce latina, presenta colonne e archi in marmo.

Lungo quasi 100 metri, coperto da un soffitto in oro che fa da cornice alle 5 rappresentazioni religiose, l’interno del Duomo è un susseguirsi di incredibili opere d’arte raffiguranti santi e scene religiose ad opera di Luca Giordano. Tutt’intorno pilastri sorreggono busti in marmo, del 1600, dei primi 16 vescovi di Napoli ed ancora i sepolcri di re e viceré della città, mentre sotto le arcate arricchite da inserti in stile barocco sono posizionati i due organi, uno dei quali ha più di 5000 canne.

Una magnificenza che lascia a bocca aperta per la minuziosità delle sue sculture, la bellezza delle sue tele e la ricchezza dei suoi ori.

soffitto del Duomo di Napoli

- © Angelo Chiariello / Shutterstock
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Il rito del Miracolo di San Gennaro

Nonostante le date in cui il Miracolo del Sangue di San Gennaro si manifesta siano 3 ( il primo sabato di maggio e il 16 dicembre), il 19 settembre ( giorno della sua morte) è il giorno ufficiale in cui i festeggiamenti invadono le vie della città di Napoli. A Napoli è un giorno festivo, gli uffici sono chiusi, i bambini non vanno a scuola e tutti i napoletani attendono con fermento che il miracolo si palesi. Il Duomo di Napoli è gremito di gente ma non sono solo devoti o credenti. Tutti, anche per curiosità o vicinanza alla propria città, fanno capolino tra le mura dorate del Duomo o al suo esterno, e i social e le reti televisive riprendono in diretta la messa nell’attesa del prodigio.

Busti in marmo all'interno del Duomo di Napoli

- © marcobrivio.photography / Shutterstock

I festeggiamenti durano due giorni. Il giorno prima, una lunga processione, in cui la statua del santo viene portata a spalla, attraversa le strade del centro storico di Napoli, seguita da una folla di fedeli e non, che accompagnano San Gennaro fino al Duomo nell’attesa della messa del 19 settembre. Quando il prodigio si manifesta e l’ampolla viene ruotata per mostrare ai fedeli l’effettivo scioglimento del sangue, un lungo applauso liberatorio risuona all’interno del Duomo e riecheggia tra le strade della città.

Un momento che emoziona anche i non credenti e che assume quasi un valore folkloristico e di speranza per gli abitanti della città.

© il Cenacolo Web Tv

Curiosità

  • Gennaro era il suo cognome e non il suo nome. Nonostante ciò nella città di Napoli è, ancora oggi, il nome maschile più diffuso. 
  • Prima della sua decapitazione, fu gettato nel fuoco affinché morisse con grandi sofferenze, ma il fuoco non arse né lui né i suoi abiti.
  • La Chiesa si dichiara estranea al prodigio di San Gennaro ma, ancora oggi, non è stata fornita nessuna spiegazione scientifica al fatto.
  • Tra gli oggetti di valore del Tesoro di san Gennaro c’ è una mitra ( il copricapo indossato da papi e dai vescovi) composta da 170 rubini, quasi 200 smeraldi e più di 3.300 diamanti. 

Come arrivare a Napoli?

Dall’ Aeroporto Internazionale di Napoli, dei bus navette ti portano alla Stazione Centrale di Napoli o al Porto di Napoli, e da li potete spostarvi comodamente a piedi o in metro.
👉 Bus Navetta Alibus 
👛 costo del biglietto: 5 € ( acquistabile anche sul bus)
🕑 durata: 15 minuti

di Emma Sansone
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