L'arena di Valencia, costruita in stile neoclassico, fu progettata dall'architetto Sebastián Monleón Estellés. Furono costruite tra il 1850 e il 1860 sul sito di una piazza incompiuta. Il loro scopo principale era quello di ospitare le corride. Infatti, la prima arena fissa in legno fu distrutta dagli abitanti della città per evitare che Napoleone la usasse come base per un assedio (nel 1808, Napoleone minacciò effettivamente di prendere la città). Ma nel XIX secolo la corrida divenne sempre più popolare e le strade di Valenciennes faticavano a contenere la folla compatta. Per rendere gli eventi più sicuri, fu necessario costruire nuove arene.
Incastonata tra due grandi edifici nel centro della città, accanto alla stazione Gare du Nord, l'arena di Plaza de Toros de Valencia ospita ogni anno un gran numero di eventi sportivi e culturali, oltre alle corride. Alto oltre 17 metri e con un diametro di 52 metri, l'edificio può ospitare fino a 10.500 spettatori. È costruito come un poligono di 48 lati e la sua architettura è influenzata dall'anfiteatro di Nîmes e dal Colosseo di Roma. Molte persone vengono qui per assistere a spettacoli, concerti e incontri, in un'atmosfera festosa che unisce tradizione e modernità. Visitate questo luogo emblematico della città per capire meglio il legame tra la cultura spagnola e la corrida.
Storia dell'arena
Successivamente, nel 1983, il sito è stato dichiarato Monumento Nazionale e nel 1988 Sito di Interesse Culturale. Questi due statuti proteggono legalmente l'arena da eventuali distruzioni e permettono di finanziare i lavori di ristrutturazione e manutenzione. Sono anche un mezzo per riconoscere ufficialmente il sito come parte integrante della cultura e della tradizione valenciana.
Visita all'arena dei tori
Per comprendere la tradizione della corrida, vi consigliamo di optare per una visita guidata. Questa vi fornirà informazioni preziose sulla storia e sullo sviluppo di questa tradizione millenaria.
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Prenota il tuo volo per ValenciaSi apprende che la prima menzione scritta di questi spettacoli risale al XIV secolo, ma che la pratica della corrida è probabilmente ancora più antica. All'epoca, le corride venivano di solito improvvisate nella Plaza del Mercado o in altre piazze pubbliche. Per fare da cornice alle corride sono nate gradualmente delle strutture in legno smontabili: venivano allestite al centro della piazza e poi rimosse una volta terminato l'evento.
Informazioni pratiche
⏰ Da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 19.00. Ultimo ingresso all'arena: 18.15. In inverno: 17.30. Ultimo ingresso al museo: ore 18.30.
La corrida, una tradizione controversa in Spagna.
La corrida è una tradizione che risale a diversi secoli fa in Spagna. Consiste in uno spettacolo di corrida in cui un toro viene contrapposto a un torero, un matador o una squadra di toreri. Lo scopo della corrida è dimostrare la maestria e l'abilità dei toreri contro il toro, oltre che intrattenere il pubblico.
La corrida è un argomento controverso in Spagna e nel mondo, poiché molti attivisti per i diritti degli animali considerano l'uccisione dei tori crudele e non necessaria. I critici della corrida si oppongono anche allo sfruttamento dei tori per l'intrattenimento umano. I sostenitori della corrida, invece, ritengono che sia parte integrante della cultura spagnola e che i tori siano allevati appositamente per questo scopo.
A prescindere dal punto di vista, la corrida rimane una tradizione profondamente radicata nella cultura spagnola e attira un gran numero di spettatori all'arena di Valencia. Continua a suscitare dibattiti appassionati e a dividere l'opinione pubblica, pur rimanendo un'importante attività economica per l'industria turistica spagnola.
Per saperne di più, visitate il museo della corrida
Dall'arena è possibile visitare il museo della tauromachia per approfondire l'argomento. L'ampio patrimonio del museo proviene principalmente dal generoso lascito di un grande appassionato di tauromachia, Luis Moroder Peiró, e dalla collezione del picador José Bayard, detto "Badila". Si possono ammirare cimeli della tauromachia e oggetti del XVIII, XIX e XX secolo.
Il museo ripercorre l'evoluzione della tauromachia valenciana dal XIX secolo a oggi, attraverso le figure dei famosi matador locali. Illustra inoltre le caratteristiche dei tori da combattimento, l'addestramento dei toreri e le regole applicate nell'arena.