La storia narra che una giovane e nobile donna di nome Rosalia Sinibaldi abbia passato la vita da eremita per sfuggire a un matrimonio voluto dalla famiglia. Morì nella grotta situata in cima al Monte Pellegrino dove sorge oggi il santuario a lei dedicato. Secondo la leggenda, Rosalia apparve a una donna malata nel 1623 e, in seguito, a un cacciatore, nel periodo in cui Palermo fu colpita dalla peste del 1624. Le apparizioni della Santa erano l’espressione della sua volontà: voleva che venissero trovate le sue ossa nella grotta del Monte Pellegrino e che fossero portate in città per una processione in suo onore.
Così il 15 luglio del 1624 la sua volontà fu compiuta e avvenne il miracolo: improvvisamente la peste che stava dilagando in città portando alla decimazione della popolazione sparì e tutti i malati di peste guarirono. Da quel giorno Rosalia divenne la santa patrona della città e il 15 luglio di ogni anno si celebra u fistinu (il festino, in siciliano) con una lunga processione per rendere omaggio alla santa.