Per due secoli, i frati accolsero migliaia di corpi di personaggi illustri e notabili siciliani collocati in vari corridoi e divisi per professione, sesso e posizione sociale. Durante la visita passerete per il corridoio dei frati Cappuccini, la parte più antica, il corridoio delle donne, degli uomini, la cappella del Crocifisso, dove si trovano le donne vergini, la cappella dei bambini e, infine, il corridoio dei professionisti (avvocati, medici, pittori, ecc.).
Quello che spingeva le famiglie dei defunti non era solo il voler preservare lo stato dei corpi, ma soprattutto la voglia di continuare a vedere i propri cari, di parlargli quasi come se fossero ancora vivi.
Oggi le Catacombe costituiscono un vero e proprio museo dei defunti e rappresentano un patrimonio culturale molto apprezzato dai turisti. Anche i poeti e gli scrittori dell’epoca, come Guy de Maupassant, Mario Praz, Alexandre Dumas, Carlo Levi e Ippolito Pindemonte, ne rimasero affascinati a tal punto che quest’ultimo ne fece un elogio ne I Sepolcri e la via che porta alla chiesa di Santa Maria della Pace è stata chiamata Pindemonte proprio in onore del poeta.