Rinomato mondialmente per la sua cultura del benessere, il massaggio thailandese fa parte dell'essenza del Paese del Sorriso. Antico e tradizionale, la sua storia risale a circa 2 500 anni or sono.

Le sue origini si attribuiscono al medico ayurvedico Shivaga Komarpaj, contemporaneo del Buddha, che praticava quel che veniva chiamato Nuad Thai bo-ran, il "Thai Yoga massage", sottolineando le similitudini tra le posizioni dell'Asana Yoga e del massaggio, nel rispetto dell'equilibrio della forza vitale. All'epoca, le relazioni tra l'India buddista e il Regno del Siam erano molto forti, combinandosi a elementi economici, politici e religiosi, e si parla di compenetrazione del buddismo e della cultura del massaggio in Thailandia. Tra l'altro, dei primi testi testimoniando di quest'influenza culturale furono conservati nei templi dell'antica capitale, Ayutthaya, per poi, a seguito dell'invasione delle armate burmesi e lo spostamento della capitale e Bangkok, essere salvati e spostati nel tempio Wat Pho (stele tuttora consultabili).

Tradizionalmente, il massaggio thai si basa sul mantenimento e l'equilibrio del flusso di energia, phalang somdul, utilizzando 10 linee di energia, sip sen, tutte connesse al centro energico del corpo, posizionato nel bacino. Il "paziente" riveste un indumento sottile e non si applicano olii. Due i tipi di massaggio, il massaggio "reale" effettuato unicamente con i pollici e il palmo della mano e il massaggio "rurale" che permette di fare pressione anche con altri parti del corpo, quali il ginocchio, il gomito o i piedi. Il massaggio "rurale" beneficia di una trasmissione orale, da famiglia a famiglia, e, secondo le zone, acquisisce caratteristiche diverse.

Oggi, esistono due principali scuole di massaggio tradizionale: al sud, rappresentata dal Wat Pho school, e al nord, rappresentata dalla Traditional Medical School di Chiang Mai. Per la prima, il massaggio comincia dall'addome mentre la seconda massaggia dai piedi per finire alla testa.