Le 118 isole che compongono questo paese d'oltremare francese sono distribuite in 5 arcipelaghi. Passando da uno all'altro si ha come la sensazione di cambiare paese.
Le più importanti sono le 14 Isole della Società, suddivise nelle Isole del Vento (Thaiti, Moorea, Maiao, Mehetia e Tetiaroa) e nelle Isole Sottovento (Raiatea, Tahaa, Huahine, Bora Bora e Maupiti). È a Thaiti che si concentra la maggior parte della popolazione della Polinesia francese, soprattutto attorno alla capitale Papeete.
Più a nord, 76 atolli (tra cui molti corallini) costituiscono l'arcipelago delle Tuamotu, che si estende per circa 1500 km.
A sud-est di quest'ultimo si trova l'arcipelago più piccolo della Polinesia francese: quello delle Isole Gambier. Le 12 isole di origine vulcanica che lo compongono fanno parte della stessa divisione amministrativa delle isole Tuamotu, ma si differenziano per la loro lingua e cultura. Pare che in questa zona si trovino le più belle perle nere di tutto il Pacifico.
Il gruppo di isole più meridionale e meno conosciuto della Polinesia francese costituisce l'arcipelago delle Australi, suddivise nelle Isole Tubuai (Maria, Rimatara, Rurutu, Tubuai e Raivave) e negli isolotti di Bass (Rapa e Marotiri).
A 1500 km a nord di Papeete si trova l'arcipelago delle Marchesi, che comprende una quindicina di isole di cui solo 6 abitate: Nuku Hiva, Hiva Oa, Ua Huka, Fatu Hiva e Tahuata.
La varietà dei paesaggi polinesiani è eccezionale : isole, atolli, montagne, foreste, vallate, cascate, spiagge rocciose, spiagge di sabbia corallina e lagune. Una semplice immersione subacquea a Bora Bora vi permetterà di osservare razze, murene e barracuda. I più avventurosi possono nuotare con le megattere a Rurutu, nelle isole Australi, durante il loro periodo di migrazione (tra luglio e ottobre).
Il surf è una delle attività preferite dai polinesiani e Thaiti conta moltissimi luoghi per praticarlo, così come scuole per iniziarvi a questo sport. Per gli appassionati delle attività sportive, le escursioni a piedi vi permetteranno di scoprire dei meravigliosi paesaggi a Tahiti, Moorea, Raiatea e Nuku Hiva. Potete anche optare per una passeggiata a cavallo ad Huahine o Hiva Oa, oppure risalire il fiume Faaroa in kayak.
La Polinesia è ricca di luoghi sacri come Marae Taputapuatea (a Raiatea), il principale monumento religioso della mitologia polinesiana, oppure i giganteschi petroglifi di Omoa (a Fatu Hiva) o ancora le vestigia archeologiche di Maeva (a Huahine).
Se sognate un soggiorno 100% polinesiano, optate per un soggiorno presso la tipica casa tradizionale o fare. Esistono altri tipi di alloggio: camere in affitto (con bagno condiviso), camere in pensione (con bagno privato o condiviso), hotel di vario tipo oppure bungalow a bordo del mare o su palafitte.
La Polinesia fornisce anche un ambiente eccezionale per i viaggi di nozze: consapevole di questa realtà, i tour operator offrono sconti o benefici per i giovani sposi. Tra acque turchesi e natura rigogliosa, il sogno è a portata di mano.
In Polinesia francese, si distinguono due stagioni: una umida (da novembre ad aprile) e una secca (da metà aprile a metà ottobre). Durante la stagione umida, le piogge sono forti e regolari, soprattutto a dicembre e gennaio. Nella stagione secca, invece, le piogge sono passeggere e il caldo è moderato. Il momento migliore per viaggiare in Polinesia è il mese di agosto e quello di settembre.
Tra le numerose attività acquatiche proposte dai principali alberghi, non perdetevi una mini-crociera in barca a vela di giorno o al tramonto. Questo è il modo migliore per contemplare, dalla laguna, il bellissimo paesaggio dell'isola.
Approfittate del vostro soggiorno per visitare anche il Museo di Taiti e delle Isole (sulla storia e la cultura polinesiane), il museo della perla (a Papeete) e la cattedrale di San Michele a Rikitea (Isole Gambier). Per gli amanti dell'impressionismo, è d'obbligo la visita al Museo Segalen-Gauguin ad Atuona (Hiva Oa).
Taiti, Moorea e Bora Bora sono le tre isole più importanti dell'Arcipelago della Società e offrono un eccellente soggiorno balneare con possibilità di crociera. Concedetevi almeno dieci giorni per scoprire questa destinazione.
L'Arcipelago delle Tuamotu è particolarmente famoso per i suoi bellissimi punti di immersione, mentre le isole Australi sono un vero paradiso per gli escursionisti con le sue fitte foreste e le montagne da scalare.
Se viaggiate in Polinesia ad ottobre, non perdetevi la Hawaiki Nui Va'a, una competizione per piroghe polinesiane riconosciuta a livello internazionale. La gara si svolge ogni anno nell'arcipelago delle Isole Sottovento.
Con la modernità, qualche tradizione purtroppo è andata persa. L'accoglienza polinesiana è leggendaria: le corone di fiori donate ai turisti che arrivano all'aeroporto è ormai una tradizione imprescindibile.
Anche la danza è una parte importante della cultura e della tradizione polinesiana, e le coreografie cambiano secondo l'evento celebrato. Una delle danze folkloristice polinesiane più conosciute all'estero è sicuramente la Tamuré.
La musica occupa anch'essa un posto molto importante nella cultura dei polinesiani. Una volta esistevano anche canti sacri, mentre oggi ne restano davvero pochi e sono utilizzati principalmente strumenti musicali a percussione, chitarre e ukulele. In passato, canti e danze avevano l'obiettivo di narrare la storia degli antenati, le prodezze degli eroi scomparsi o ancora la forza degli dei.
A partire dagli anni ?80 si ha avuto un revival del tatuaggio polinesiano, un mezzo di espressione bandito in passato con l'arrivo dei missionari cristiani. Relegata alla clandestinità per oltre due secoli, questa pratica serviva alla società polinesiana come segno distintivo, per esprimere la sua identità e la sua personalità.
Le tradizioni legate al matrimonio sono molto importanti in Polinesia e ogni isola ha il suo rito. Gli sposi indossano abiti tradizionali e la cerimonia si celebra in spiaggia oppure su canoe separate, al suono di musica e canti tradizionali. Lo sposo e la sposa si scambiano ghirlande di fiori in presenza del maestro di cerimonia, che dona loro nuovi nomi tahitiani (e quelli dei loro futuri figli). A Thaiti, la cerimonia si svolge davanti al Marae, un tempio in pietra di fronte la laguna. Le gare di canoa sono parte integrante del folklore polinesiano.
La cucina polinesiana possiede tre caratteristiche: accompagnamenti a base di noce di cocco, numerosi metodi di preparazione del pesce crudo e una cottura originale.
Il pesce crudo, marinato in succo di lime e spruzzato con latte di cocco, è la più grande specialità polinesiana. Tra le altre specialità: lo spiedino mahi mahi (corifena cavallina) o di pesce spada, l'aragosta alla vaniglia delle isole, il varo (crostaceo molto gustoso) e i gamberi al curry.
In quanto ai dessert, troverete specialità alla francese come la crème brulée alla vaniglia di Tahiti e altre prelibatezze come i firifiri, bignè di cocco. La frutta esotica è eccezionale: pompelmi, lime, banane, ananas, manghi e avocado.
Un grande momento gastronomico de non perdere è il tamaaraa, il banchetto tradizionale tahitiano organizzato regolarmente da parte degli hotel. Cucinato in una buca nel terreno, il cibo viene coperto con foglie di banano, sacchi di iuta e sabbia, per poi essere cotto per 3 o 4 ore. Il pasto è composto da un maialino da latte, pesce, pollo, fafa (spinaci polinesiani), uru (il frutto dell'albero del pane), fei (banane rosse) e poe (un pudding di frutta affogato nel latte di cocco).
Per quanto riguarda i ristoranti cinesi, ce ne sono molti in Polinesia, e sono classificati tra i migliori al mondo.
Un indirizzo per la cucina tradizionale e familiare è Chez Pauline, la più antica locanda di Moorea, situata nel villaggio d'Afareaitu. È un hotel pieno di fascino in un superba casa in stile coloniale.
L'artigianato polinesiano è molto conosciuto per la sua varietà e ricchezza. I polinesiani lavorano il legno fin dalla notte dei tempi e sono maestri nella produzione di gioielli fatti con madreperla e perle.
Le statuette scolpite nel legno riproducono i tikis, o guerrieri, e sono direttamente ispirate all'arte polinesiana.
In cima alla lista dei souvenir: gli oggetti decorativi e i gioielli in madreperla, i colliers di conchiglie (che riflettono la tradizionale ospitalità tahitiana), le conchiglie da collezione (le più comuni e le più rare), gli olii e i cosmetici a base di monoï (i famosi cappelli di paglia con foglie di cocco intrecciate o di pandano), parei e stampati con motivi tradizionali che le donne indossano in molti modi (i più belli sono in negozi specializzati al centro di Papeete). E naturalmente, le famose perle polinesiane montate su gioielli. Domandate ad un esperto per fare la vostra scelta. Per i i "buoni affari", le perle rotonde di categoria B o C (a partire da 130 euro). La perla meno costosa parte dai 20 euro. È possibile anche riportare una stecca di vaniglia di ottima qualità, che si conserva molto bene.