Culla della civiltà occidentale e della cultura cristiana, di leggende e di storia, di vie antiche e di colline verdeggianti il Lazio è una regione dell'Italia centrale. Esso è bagnato dal Mar Tirreno, percorso dalle acque del fiume Tevere e caratterizzato da un territorio in prevalenza collinare e montuoso ma pianeggiante in prossimità della costa.
Agli amanti del mare la regione offre delle autentiche perle come Gaeta, Sabaudia, San Felice Circeo, Sperlonga e le isole Pontine, con Ponza, Ventotene a Palmarola, mentre gli amanti del lago non potranno fare a meno di recarsi a Bracciano dove si trova un'incantevole distesa d'acqua circondata dal verde intenso della natura circostante, con l'imponente castello Odescalchi al centro del paesaggio lacustre. Passeggiare nelle stradine medievali dei paesini al ridosso delle rive del lago, darà la percezione di quanto questi luoghi siano legati non solo all'Impero Romano ma anche ad epoche e civiltà diverse. Ne è un esempio il lago di Bolsena, nel viterbese, il lago più grande di origine vulcanica d'Europa dal quale emergono due isole, Bisentina e Martana, che al fascino della natura che le circonda e agli splendidi panorami, uniscono la storia con le tracce lasciate dagli Etruschi e dai Romani e dai periodi storici che si sono succeduti.
Non rimarranno certamente delusi gli amanti della montagna, che nel Lazio troveranno ottime località sciistiche come il Terminillo, Livata e Campo Staffi. Visitare queste terre lascia il ricordo di luoghi unici, di emozioni intense, ma anche la chiara percezione dello scorrere inesorabile del tempo, che motiva tutti i tentativi, da parte di chi ci ha preceduto, di sfidare i secoli lasciandoci qualcosa di sé.
VALMONTONE, AFFARI TRA LE COLLINE ROMANE. Posizionato nella zona delle Colline Romane, a circa 40 km dalla capitale, il Valmontone Outlet, rimane uno dei paradisi dello shopping più visitati d'Italia. A fare la felicità della clientela sono i suoi oltre 180 negozi di marca che vanno ad animare i 45.000 metri quadrati di superficie, si parla di realtà come Calzedonia, Intimissimi, Byblos, Gattinoni, Gruppo Clark, Valentino Fashion Group e molti altri. Qui è possibile trovare sconti dal 30 al 70 per cento tutto l'anno.
SORATTE OUTLET, LA CITTADELLA DELLO SHOPPING. Mille e uno modi di fare shopping: a Sant'Oreste, un paesino in provincia di Roma, l'affare è all'ordine del giorno. All'interno di una dimensione di 130.000 metri quadri, immersa nella riserva naturale del Monte Soratte, sorge una cittadella dove si possono trovare promozioni e sconti tra i suoi 70 i negozi dove, a spiccare, sono marchi come Geox, Adidas, Conte of Florence, Nike, Galliano, Just Cavalli, Versace, Foppapedretti, Bialetti, Douglas, Perlier.
CASTEL ROMANO, UN SALTO TRA I ROMANI. Castel Romano Designer Outlet è uno dei nomi cari al popolo dei fashion addicted tanto da essere considerato "il Tempio Romano dello Shopping". Qui, nel cuore dell'Agro Pontino, si fa la spola tra i suoi circa 140 negozi dove trovare firme come Valentino, Liu Jo, Pinko, Michael Kors e ancora Nike, Asics, Adidas, Guess e Diesel, dove la merce è proposta a prezzi ridotti dal 30 al 70 per cento.
PORTA PORTESE, IL MERCATO DEGLI AFFARI. La domenica romana fa rima con Porta Portese, il mercatino che, dalle prime luci dell'alba, porta in scena merce di ogni tipo, spaziando dall'abbigliamento ai quadri, dalle borse agli occhiali, dalle scarpe ai dischi fino ad arrivare ai mobili antichi. Basta armarsi di pazienza e andare quanto prima possibile per fare dei veri affari!
VIA SANNIO, SAN GIOVANNI ON THE ROAD. Un punto di riferimento iconico per il popolo romano è il quartiere di San Giovanni dove, ormai da decenni, tutti i giorni (salvo la domenica) lo shopping d'eccezione ha un indirizzo cult, Via Sannio, un posto caratteristico dove, tra gli innumerevoli banchi coperti, si possono trovare vestiti, scarpe e pelletteria, merce usata e capi nuovi e, anche qui, come in ogni mercato che si rispetti, vale la regola del contrattare al fine di concludere il vero affare!
Bucatini all'amatriciana. Piatto laziale per eccellenza sono i bucatini all'amatriciana. La vera ricetta prevede l'utilizzo del guanciale nella preparazione del sugo. Tagliato a dadini, insieme al peperoncino, va ad insaporire la polpa di pomodoro. Bollita la pasta e mescolata al condimento, il tutto va cosparso di pecorino romano.
Gnocchi alla romana. Nati come gnocchi di patate, nella cucina internazionale si fanno con il semolino. Di forma rotonda vengono cotti nel latte, arricchiti di formaggio e tuorli d'uovo vengono gratinati nel forno con burro e formaggio.
Abbacchio alla cacciatora. Per abbacchio si intende l'agnellino da latte ed è il piatto più caratteristico della cucina romanesca. L'abbacchio più tradizionale è uno spezzatino ricavato dalle cosce e dalle spalle ma si può prepararlo anche al forno. Quello alla cacciatora si prepara con aglio, rosmarino, vino bianco, acciuga e peperoncino.
Coda alla vaccinara. Piatto nato nelle trattorie attorno al macello dove gli operai raccoglievano le parti di carne non vendibile. Dopo averla sgrassata, farla "stufare" in un ragù ricco di odori (carota, cipolla e sedano), uva sultanina, pinoli e cioccolato amaro. A fine cottura aggiungere del sedano a pezzetti. Una vera leccornia!
Saltimbocca alla romana. Sulle fettine di fesa di vitello fissare, con degli stuzzicadenti, una fettina di prosciutto e una foglia di salvia. Cuocerle in poco burro e infine una spruzzatina di vino bianco. Un piatto facile e veloce e molto saporito!
Il pangiallo, meglio noto come pangiallo romano è un dolce che ha la sua origine nell'antica Roma e più precisamente durante l'epoca imperiale. Era, infatti, un'usanza di quei tempi distribuire questi dolci dorati, durante la festa del solstizio d'inverno, in modo da favorire il ritorno del sole. Il tipico pangiallo romano, ha subito numerose trasformazioni durante i secoli a causa dell'espansione dei confini territoriali e dell'incremento nella comunicazione tra le varie regioni italiane. Tradizionalmente il pangiallo veniva ottenuto tramite l'impasto di frutta secca, miele e cedro candito, il quale veniva in seguito sottoposto a cottura e ricoperto da uno strato di pastella d'uovo. Fino a tempi molto recenti nella preparazione del pangiallo le massaie romane mettevano i noccioli della frutta estiva (prugne e albicocche) opportunamente essiccati e conservati, al posto delle costose mandorle e nocciole.
Dal mosaico di culture che lo contraddistingue il Lazio trae tradizioni, usi, costumi e dialetti inevitabilmente diversi. La regione vanta uno dei calendari più fitti di feste di tutto il Paese e a sostenere, conservare e organizzare le manifestazioni contribuiscono in misura rilevante le varie confraternite. Fra le tante celebrazioni legate al Carnevale, per la loro particolarità ricordiamo quelle che si svolgono a Ronciglione e a Poggio Mirteto. Di carattere anche storico, oltre che carnevalesco, è la festa della "radeca" a Frosinone (martedì grasso), che rievoca la cacciata delle truppe d'occupazione francesi. Antica e singolare è poi la manifestazione chiamata "Pranzo del Purgatorio", che si svolge a Gradoli il giorno delle Ceneri. Culti e riti arcaici di origine agreste sono alla base della maggior parte degli eventi regionali, anche se spesso si sovrappongono a ricorrenze religiose. Essi si rinnovano nelle svariate celebrazioni di primavera ed estive (Barabbata a Marta, Sposalizio dell'Albero a Vetralla, Offerta del Covone a Minturno, Cantamesse a Ceprano). Nelle tantissime sagre del vino e dell'uva tipiche dei Castelli Romani (famosa quella di Marino), o ancora nelle feste dei Canestri a Civitella San Paolo, delle Cerase a Palombara Sabina, della Panarda a Villa Santo Stefano e nelle numerose infiorate, in genere realizzate in occasione del Corpus Domini. Tra le più note e spettacolari si segnalano quelle organizzate a Bolsena, a Poggio Moiano, a Genzano (uno dei Castelli Romani) e ad Acquapendente, dove la Festa dei Pugnaloni (un tempo i pungoli dei contadini ricoperti di fiori) porta alla creazione di pannelli floreali di grande valenza artistica.
Particolarmente ricco è anche il calendario delle feste sacre, dedicate soprattutto alla Madonna, ai santi patroni, ai riti della Settimana Santa e celebrate con processioni e pellegrinaggi (solo per ricordarne qualcuna si citano: la festa di Santa Cristina a Bolsena, quella di Santa Firmina a Civitavecchia, la festa di San Giuseppe a Itri, di San Lorenzo ad Amaseno, la festa della Madonna del Canneto a Settefrati, la festa dell'Assunta con inchinata a Tivoli, la processione del Cristo morto a Priverno, quella del Cristo risorto a Tarquinia, la Macchina di Santa Rosa a
Quasi del tutto abbandonate sono sia le danze popolari (sopravvivono solo in Ciociaria), fra le quali primeggia il saltarello, sia i costumi tradizionali, fra cui quello tipico del Frusinate, caratterizzato dalle celebri ciocie (si tratta di calzature in pelle di pecora), da cui la Ciociaria ha preso il nome. Ricostruzioni di scene popolari romane a grandezza naturale, con abiti fedelmente riprodotti, e ripresi in genere dalle incisioni e stampe ottocentesche, sono comunque osservabili presso il Museo del folclore e dei poeti romaneschi, a Trastevere (Roma).
Le province del Lazio primeggiano, invece, per quanto riguarda l'artigianato, un tempo assai vivo anche nella capitale, ma oggi fortemente in declino. Nel Viterbese e nel Frusinate continua la produzione di ceramiche: ne è una dimostrazione Pontecorvo, centro ancora noto per la produzione della cannata (anfora usata per il trasporto dell'acqua). Nel Reatino si lavora il rame. Oltre che a Roma e dintorni, laboratori di oreficeria si trovano anche in tutte le altre province. Nel Frusinate artigiani producono ancora pifferi, zampogne e ciaramelle. Nell'Agro Pontino si creano i merletti. A Tolfa si conciano pelli per borse e stivali. Tra i simboli più autentici della cultura materiale del Lazio si ricorda l'arca>, cioè la madia usata sia per la preparazione del pane sia per la conservazione di farina, cibo e altri generi alimentari.
Il mosaico di culture che contraddistingue la regione è rappresentato anche dai numerosi esempi architettonici: casali in tufo isolati punteggiano il Viterbese, case coloniche segnano l'Agro Romano e l'Agro Pontino, mentre retaggio del passaggio degli Arabi sono, lungo la costa attorno a Gaeta e sulle isole Ponziane, le case quadrate coperte a cupola e imbiancate a calce.
La regione offre paesaggi che si contrappongono e si completano, scenari naturali intatti e orizzonti spettacolari racchiusi tra i centri urbani. Il visitatore può addentrarsi in paradisi di straordinaria bellezza anche dentro le mura cittadine: ne è un esempio Villa Borghese a Roma, il più famoso parco cittadino dove passeggiare, anche in bicicletta. La villa è molto interessante anche per la possibilità di visitare la Galleria Borghese ed i suoi capolavori.
Il Lazio è anche una regione di terme, la cui storia è legata alle numerose fonti di acqua curativa che ebbero un enorme sviluppo durante l'epoca romana, sia nell'età repubblicana che in quella imperiale. I Romani costruirono sontuosi bagni termali di cui esistono spettacolari testimonianze, disseminate in tutto il territorio, come ad esempio le celeberrime Terme di Caracalla, nel cuore di Roma. Tivoli è un'altra località termale ma il suo nome è legato principalmente alle bellezze artistiche che custodisce. La sua fama è dovuta alle ville monumentali: Villa D'Este, caratterizzata da splendide fontane, giardini e dal palazzo, magnificenza del periodo rinascimentale e Villa Adriana, antica residenza dell'Imperatore Adriano. Le due ville sono state inserite dall'UNESCO nell'elenco dei siti Patrimonio dell'Umanità.
Nei dintorni di Roma, i Castelli Romani sono un'attrattiva per coloro che amano scampagnate all'insegna della spensieratezza e un fresco rifugio durante le calde notti estive. Ostia, invece, oltre a conosciuta località balneare del litorale laziale, merita una visita per i suoi scavi di Ostia antica, uno dei migliori esempi di città di epoca romana giunto fino a noi. Ma anche le altre province del Lazio riservano delle piacevoli sorprese. Centro cittadino importante sin dall'antichità, Rieti è ricca di testimonianze sia di epoca romana sia medievale, periodo in cui la città fu dapprima un libero Comune per poi successivamente ospitare la residenza dei Papi. Il capoluogo di Latina e la sua provincia, invece, offrono splendide spiagge, affacciate sul Mar Tirreno, ma anche suggestivi borghi e la natura incontaminata del Parco Nazionale del Circeo. Tanto verde e incantevoli paesini medievali caratterizzano poi la Tuscia ed il suo capoluogo: un'oasi per la buona tavola e il relax, tra l'eredità etrusca e la Via Francigena, sempre più percorsa da pellegrini internazionali e nostrani. Ancora poco conosciute, malgrado le tante bellezze del territorio, la Ciociaria e il suo capoluogo offrono ai visitatori splendidi paesaggi, suggestivi paesi immersi nel verde e testimonianze storiche.