A Carnevale, ogni scherzo vale. Verona prende il detto sul serio, in buona tradizione veneziana e, soprattutto, con un personaggio unico che è la miglior proiezione carnavalesca della politica. Parliamo del Papà del Gnocco, personaggio curioso del folklore veronese frutto di una vera e propria elezione popolare: per assumerne il ruolo ci si candida, ogni anno per nuove elezioni, con il sostegno del rione di appartenenza. Quello storico è San Zeno, cuore della basilica e del famoso papa nero che è il patrono della città.

Il Papà del Gnocco, dunque. Che farà mai questo allegro personaggio, rubicondo e ben in carne come da copione? Vestito di broccato e armato di mantello, questo allegro signore di veneranda età porta come scettro una forchetta dorata, sulla quale è infilzato in bella vista un grande... gnocco! Il personaggio è considerato il re del Bacanal del Gnoco (con una ?c' sola, si parla dialetto signori!), in memoria di un episodio della storia veronese che vide protagonisti un gruppo di cittadini veronesi intorno agli anni venti del 1500. Fu allora che Verona, al seguiro dell'inondazione dell'Adige e delle continue scorrerie dei lanzichenecchi si trovo' a dover affrontare un periodo di forte carestia. In questo frangente la storia attribuisce un ruolo fondamentale a Tommaso da Vico, che distribui' nell'ultimo venerdi di Carnevale pane, formaggio e viveri ai veronesi affamati. E' per rievocare da Vico, considerato il fondatore del Bacanal, che nacque quella che pare essere la più antica maschera carnevalesca d'Europa di cui esista testimonianza certa.

La città festeggia il venerdi gnocolar con una sfilata di carri allegorici. Per tradizione le famiglie fanno i gnocchi in casa, mentre i dolci tipici di tutto il periodo carnevalesco sono le zeppole (dolce tipico in questo momento dell'anno anche in Italia meridionale) e i galani (chiamati altrove ?chiacchiere', e in numerosi altri modi).