Cosenza

  • Sorta nella Valle del fiume Crati, su sette colli, il centro della "Cosenza vecchia" ha conservato il suo aspetto medievale.
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    I sette colli cosentini

    Sorta nella Valle del fiume Crati, su sette colli, il centro della "Cosenza vecchia" ha conservato il suo aspetto medievale.

Emma Sansone
Emma Sansone Esperto della destinazione Italia

Verso l'entroterra, a metà strada tra il mare e i rilievi dell'interno, si incontrano le due anime di Cosenza. La prima, più moderna, si estende in piano, ai piedi del colle Pancrazio, su cui si arrampica la città vecchia, traboccante di storia. Terra dominata da genti di ogni provenienza, Cosenza è il risultato della sua storia. Dapprima abitata dai Bruzi, poi dominata dai Romani, per lasciare lo spazio più tardi a Bizantini e Saraceni, Cosenza è stata conquistata dai Normanni e infine contesa da Angioini e Aragonesi. Il castello normanno, in cime al colle, oggi parzialmente distrutto, ha assistito al passaggio dei signori appartenenti alle varie dinastie, che lo utilizzarono come baluardo difensivo ma anche come palazzo reale. In centro, all'interno dell'edificio gotico cistercense del Duomo, è conservato il monumento funebre di Isabella d'Aragona, moglie del re francese Filippo III. La chiesa di San Domenico, in piazza Campanella, racchiude invece, oltre la facciata gotica, un interno ricco e fastoso.

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