Stato più a nord dell'India, lo Jammu-Kashmir è attraversato dall'Himalaya. Circondata dalla Cina, dall'Afghanistan e dal Pakistan, questa regione montuosa è famosa per la bellezza dei paesaggi che la caratterizzano.
Gli amanti della natura resteranno soddisfatti, in particolare a sud dove la pianura di Jammu è separata dalla valle del Kashmir dal massiccio del Pir Panjal e a nord est dove si trova l'altopiano del Ladakh.
La situazione particolare situazione dopo la decolonizzazione ha fatto si che il territorio avesse una popolazione molto variegata. I problemi politici che imperversano dal 1980 rendono l'atmosfera tesa e assolutamente sconsigliata ai turisti.
L'artigianato indiano è molto ricco. Si possono trovare sete, oggetti in cuoio, in bronzo e in argento, strumenti musicali, profumi, incensi, tè, tessuti, tappetti e moltissime spezie. Le donne si ricorderanno di acquistare un sari di seta, venduto al peso e al metro. Visitate i negozi statali (State Emporium) a prezzi fissi. Nelle grandi città indiane i negozi sono aperti dal lunedì al sabato, dalle ore 10:00 alle ore 19:00 o alle ore 20:00 e restano chiusi la domenica e i giorni festivi.
Prima di rientrare dal Kashmir, mettete in valigia i bellissimi tappeti di seta o di lana e gli scialli di lana (raffal). Il prezzo dipende soprattutto dalla quantità e dalla qualità della lana (ad esempio, le pashmine sono di qualità migliore e più costose rispetto ai raffal). I diversi oggetti di cartapesta colorata (candelieri, lampade e altre scatole) sono souvenir economici. Gli oggetti con dorature di oro fino, lavorati con maestria, sono decisamente più costosi. Cosa un po' più insolita, acquistate una mazza da cricket del Kashmir, regione famosa per la qualità del legno e per l'abilità nel lavorarlo. Nello Jammu fate un giro nei principali bazar di Vir Marg, di Raghunath Bazaar e nell'Hari Market, conosciuti per l'artigianato kashmiriano e per i gioielli tradizionali dogra.
Nel Ladakh scoprirete l'artigianato tibetano con oggetti di culto (mulini da preghiera, campanelle e strumenti musicali), dorje (armi rituali che simboleggiano il fulmine), maschere di legno, gioielli e cuffie colorate, ornate di turchese e di corallo (perak), indossate dalle donne nelle grandi occasioni. Nei dintorni di Leh, a sud di Choglomsar, recatevi al Tibetan Handicraft Shop situato all'ingresso dell'aeroporto o al Tibetan Handicrafts Emporium su Main Bazaar Rd. Durante la festa del Ladakh, le due prime settimane di settembre, bancarelle di oggetti artigianali e di vestiti spuntano dappertutto in città.
Attenzione! È vietato portare a casa oggetti di antiquariato risalenti a più di 100 anni fa e oggetti di culto ladakhi, come i thangka e le statue buddiste. È vietato inoltre esportare pellicce, pelli di serpente, oggetti di antiquariato e importare in Europa qualunque oggetto d'avorio.
I piatti, molto vari, dipendono dagli Stati, dall'origine dei popoli e dalle loro rispettive caste. Unico punto in comune: il riso e il tè. Il piatto più famoso è il dhal, una specie di zuppa di lenticchie. Nel Ladakh scoprirete la cucina tibetana. L'ingrediente di base della maggior parte dei piatti è la tsampa, farina d'orzo grigliata. Potrete provarla come focaccia o impastata con chang (birra a base d'orzo, da consumare anche da sola). Potrete anche assaggiare il gyatug, un piatto fatto di lunghe cortecce di tsampa, accompagnato da un brodo di carne aromatizzata. Apprezzerete i momo, un tipo di ravioli bianchi di carne o di legumi, bolliti o fritti. Avrete l'opportunità di bere il tè tibetano, il gur-gur chai, un miscuglio di tè verde con burro e sale che rischia di sorprendervi, ma che rinvigorisce contro il freddo. Troverete anche la cucina cinese. Nel Kashmir i diversi piatti di riso vengono aromatizzati con molte spezie, tra cui lo zafferano. Lasciatevi tentare da un gushtava e un rishta, pezzi di carne speziata (pecora o capra per il primo e agnello per il secondo), serviti sotto forma di polpette cotte in una salsa allo yogurt. Sentite il profumo di un rogan josh, spezzatino di agnello cotto a fuoco lento in salsa di yogurt, insaporito con zenzero e varie spezie. Quanto ai legumi, provate il nedru yakni, radici di loto cotte allo yogurt. Accompagnate i pasti con un tè tipicamente kashmiriano, salato (shiri) o zuccherato (kahwa), aromatizzato con zenzero e cardamomo, in infusione in un samovar con mandorle spellate.
Troverete, come nel nord dell'India, i tandoori di pollo, di capra e di pecora, conservati sottaceto nello yogurt speziato e cotti in un forno a terra. Come nel Pendjab, sarà possibile mangiare diversi tipi di pane, come i chapatis cotti su una piastra rovente. Apprezzerete anche i biryani, un miscuglio di carne e riso, a volte speziato con mandorle e frutta secca.
L'India induista può rappresentare uno shock culturale violento. La maggior parte dei rapporti umani si regge sul sistema gerarchico delle caste, in cui ogni individuo ha un ruolo predefinito. La mucca è un animale sacro.
Toglietevi le scarpe prima di entrare nei templi indù, giainisti e nelle moschee. Lo stesso vale per i templi sikh, nei quali è necessario anche coprirsi il capo. Toglietevi gli effetti di cuoio, prima di entrare nei templi giainisti. Prima di entrare nelle moschee, assicuratevi che i visitatori siano ammessi durante la preghiera e che sia permesso l'ingresso alle donne. Copritevi le braccia e le gambe ed evitate indumenti scollati. In ogni caso non toccate sculture o statue delle divinità.
Nel Ladakh girate sempre intorno ai monumenti buddisti in senso orario, sia che si tratti di muri mani (mura di pietra sulle quali è scolpito un mantra tibetano buddista) o di chorten (stupa o pagoda, in tibetano). Toglietevi le scarpe prima di entrare nei santuari buddisti.
In India, nel quotidiano, evitate di toccare chiunque con i piedi. Se volete regalare dei fiori, informatevi prima sul loro significato per non fare brutte figure. Se ricevete un regalo, ponetelo in un angolo per aprirlo più tardi. Durante i pasti toglietevi le scarpe se chi vi ospita non le indossa. Se mangiate con le dita utilizzate esclusivamente la mano destra perché quella sinistra è riservata all'igiene intima. La tradizione del matrimonio combinato tra due famiglie è ancora rispettata.
Attualmente vi sconsigliamo di visitare il Kashmir a causa dei conflitti che perdurano tra il Pakistan e l'India. Nella valle del Kashmir nessuno dei due paesi riconosce i confini internazionali. Anche se finora il governo indiano non ha imposto alcun limite di visita nella regione, informatevi in anticipo sull'evoluzione della situazione politica, onde evitare problemi sul posto. Prendete seriamente in considerazione anche il rischio di rapimenti. È preferibile visitare lo Jammu e praticare trekking nel cuore dei rilievi e delle valli del Ladakh, che offre molteplici possibilità, evitando comunque le zone di confine con la Cina.