Per l'arredamento delle 64 camere del Twiga Beach è stato scelto un mobilio dal legno ambrato adagiato su un pavimento di banali pistrelle, in cui il letto a baldacchino provvisto dell'immancabile zanzariera è forse l'elemento più africano di uno stile che globalmente ricorda piuttosto l'architettura coloniale. L'impressione di semplicità e pulizia si ripete invariata anche nei bagni, piuttosto luminosi e sufficientemente spaziosi.

Tutte della stessa dimensione e allestite con un letto matrimoniale a cui è possibile affiancare un terzo letto, le stanze si aprono sempre su uno spazio esterno, che sia veranda o balcone, dotato di divanetto e tavolino. Senza eccezioni, dispongono inoltre di aria condizionata, ventilatore a soffitto, frigorifero, televisore (con un canale italiano e uno straniero) e cassaforte. La sola differenza sta nella posizione: a due sole Ocean View, rivolte verso il mare, si aggiungono le 24 Superior al primo piano, con vista laterale sul mare e altre 38 Standard che, al piano terra, si aprono sul giardino.

Una volta varcato il portone d'ingresso, sorvegliato notte e giorno dal guardiano preposto, quella che si apre davanti al nuovo ospite è l'immagine di un paesaggio riarso da guardare con gli occhi semichiusi per non farsi abbagliare dalla potente luce dell'Africa riflessa dal bianco della ghiaia e dal fucsia vivace dei fiori lungo i bordi. Un baobab solitario dà il suo pacato benvenuto e sembra indicare la direzione verso la reception, un cono ribassato dallo spiovente in makuti dove una boutique, un internet point a pagamento e l'ambulatorio medico sembrano incoronare l'ampia e ariosa hall. I rimandi all'Africa e al suo paesaggio naturale si susseguono sulle pareti in una sfilata di disegni dai colori pastello che ritraggono immagini di animali, tra i quali una particolare predilezione per la giraffa è d'obbligo, visto il nome dell'hotel ("twiga" in swahili significa "giraffa").

Attraversato il grande open space, si apre un paesaggio in cui ancora una volta a dominare sono le tinte riposanti del bianco intervallate alle chiazze fucsia di un rigoglioso giardino e ingentilite dal turchese della piscina, il cui particolare perimetro a forma di pesce si scorge più facilmente guardadolo dall'alto. Il quadro, appena ritoccato da una fila di esili palme che fluttuano al vento tra la spiaggia e l'oceano, si avvicina di molto all'immagine che si ha di paradiso tropicale. Non resta che mettersi in costume e tuffarsi a fare il bagno.

Alcuni potrebbero forse restare infastiditi dalla musica abbastanza forte che l'animazione propone in quest'area dell'hotel dalle dalle 9.30 alle 13 e dalle 16 alle 18.15. Non hanno che da cambiare direzione per approdare senza indugi alla spa del Twiga, dove approfittare di trattamenti estetici o di vari tipi di massaggio, svedese, rilassante, antistress, linfodrenante e molti altri.

La formula, per chi alloggia in questa struttura, è di soft all inclusive. L'appuntamento è al bar principale, accanto alla reception, aperto dalla mattina presto e fino a tarda sera, per approfittare, dalle 10 alle 22, di tutti i tipi di soft drink possibili, succhi di frutta fresca compresi. Restano a pagamento soltanto le bevande alcoliche, quelle in bottiglia e il caffè espresso.

A parte i canonici tre pasti giornalieri, al Twiga Beach si mangia un po' tutto il dì: per chi si sveglia tardi è sempre disponibile un "late breakfast" nei pressi del bar, tra le 11 e le 11.30 frutta e cocco vengono serviti in spiaggia, prima di pranzo si può bere un aperitivo spizzicando qualcosa, verso le 17 permane anche qui la tradizione inglese del tè e alle 19 si parte con un altro aperitivo prima di cena.

I pasti principali sono sempre al buffet, allestito nella bella sala ristorante dal tetto in makuti e le pareti inesistenti, sostituite da una ringhiera in legno che lascia lo sguardo aperto sul giardino. A un'abbondante scelta di prodotti dolci e salati per colazione, fanno seguito, durante i due pasti principali, due primi di pasta (sia di carne che di pesce) a cui se ne aggiunge un terzo (zuppa o risotto) la sera, due secondi (sempre di carne e di pesce di cui uno alla griglia), due contorni, riso bollito, un ventaglio di antipasti, infine, frutta e dolce. Anche se la pasta non è fatta al momento viene comunque spadellata sotto gli occhi degli avventori, nella ricerca di offrire una cucina il più possibile vicina a quella del Belpaese, con ottimi risultati, tra l'altro.

Il Twiga Beach si affaccia direttamente sulla spiaggia, una lingua di sabbia bianca da cui spunta qualche sporadica palma. Tutti i clienti possono usufruire dei lettini e delle sedie a sdraio messe a disposizione, ammesso che non si oltrepassi la "Lounge Vip Area". Chi volesse accedere ad essa e a tutti i servizi che comporta (particolari lettini-amaca e soft all inclusive direttamente in riva al mare) non ha che da pagare un sovrapprezzo.

In generale la spiaggia, pur offrendo della sabbia soffice e molto piacevole, ha il difetto di dipendere troppo dalle maree. Con l'alta marea lo spazio a disposizione sulla spiaggia si assottiglia e quando c'è la bassa il livello dell'acqua si abbassa di molto con il risultato che per svariati metri le alghe vengono quasi a galla. Il lato piacevole è che, poco più in là, ne si può approfittare per fare una passeggiata "in mezzo al mare" su una lingua di terra che sale in superficie.

Il Twiga Beach è un Ora Resort, gruppo che lo gestisce in collaborazione con Staff and Co., il quale a sua volta lo commercializza con vari tour operator italiani. Il risultato è che l'hotel è frequentato da una clientela quasi esclusivamente italiana.

Di conseguenza anche il team d'animazione è italofono e si occupa degli ospiti con un programma soft d'intrattenimento che prevede corsi di aquagym, tornei di pallavolo, poolvolley, bocce e freccette, oltre al classico spettacolo serale. Quattro sono le serate in cui sono programmati degli interventi di artisti esterni: gli acrobati, i Masai, le danze ngoma ngoma (balli tradizionali) e la live band (che suona reggae locale).

L'hotel e i vari tour operator organizzano varie escursioni, che vanno dai safari in tutti i principali parchi del Paese alle uscite "di mare" al Parco Marino di Watamu e al Mida Creek, alle rovine di Gede e a Marafa.

Con più o meno tre mesi di chiusura annuale durante il periodo delle piogge, il Twiga Beach attira una clientela composta prevalentemente da famiglie sotto Natale e da coppie e giovani in estate.