Aperto una ventina di anni fa (la nostra visita risale al marzo del 2011) l'Hemingways nasconde già nel suo nome alcune delle sue caratteristiche fondamentali e anche qualche curiosità "letteraria" sul passato di Watamu: il celebre scrittore americano, al quale l'hotel è intitolato e la cui immagine ricorre in fotografie in bianco e nero in tutte le stanze, amava il Kenya e soprattutto amava la pesca, attività sportiva che è possibile praticare all'hotel, dotato delle attrezzature necessarie e situato in una posizione invidiabile all'interno del Parco Marino di Watamu.
Di questa proposta, che rende l'Hemingways unico nel suo genere fra gli hotel da noi visitati durante il nostro reportage a Malindi e Watamu, viene dato un segnale ben evidente già nel momento in cui si arriva nella hall dell'hotel, con il grande pesce spada che sporge, con la sua forma convessa, sopra gli archi arabeggianti della reception.
Gli spazi comuni dell'hotel si distribuiscono poi tra il main bar, adiacente alla hall e un grande spiazzo esterno che termina con una balconata sul mare. Se alla vegetazione equatoriale sono riservate soltanto alcune ordinate aiuole, il resto dello spazio, ricoperto di mattonelle, è organizzato tra due piscine, una più grande per gli adulti e una più piccola per i bambini, il makuti del ristorante, quello del pool bar e una terrazza in cui la sera vengono allestiti i tavoli per la cena.
Il centro benessere si trova invece sul retro della struttura e offre diversi tipi di trattamenti e massaggi, sia singoli che in coppia. Non manca una sala fitness.