Gli interni dell'Accademia sono un florilegio di arredi e decorazioni ottocentesche. Carico come il gusto dell'epoca voleva, l'hotel appare al primo impatto ovattato (la moquette segue tutto il piano terra), di un'eleganza compassata eppur tuttora coinvolgente. Al centro del suo stile è un uso del tessuto che diventa leitmotiv delle sale in cui si articola il piano terra: la successiva apertura di spazi vi accompagnerà nella visita di questa struttura dall'aria antica eppur mai sostenuta, fiera di un gusto del prezioso che la accompagna dalla lobby alle camere.
Fiero di aver ospitato la Maria Callas del debutto, l'hotel Accademia lega il suo nome a Giovanni Zenatello, iniziatore della stagione lirica areniana e al tempo proprietario di una struttura in Spagna: alla sua figura, cui si deve l'inaugurazione della struttura, la lobby dedica l'esposizione del servizio di piatti dell'epoca.
La balconata che delimita l'accesso al piano rialzato è in progetto di restauro: i lavori la conserveranno, trasformandola pero' in una balaustra trasparente. A seguire, l'hotel rivela un piano dopo l'altro una struttura labirintica, custode di un centinaio di camere (94 per la precisione) tutte diversificate in dimensioni e arredo: è un hotel di un'altra epoca, immerso in un continuo andare e venire di corridoi, mezzanine, piani rialzati, un percorso ad ostacoli di innegabile fascino e che tuttavia potrebbe presentare qualche difficoltà a clienti dai movimenti faticosi.
Gli ascensori raggiungono i piani principali, la deambulazione è aagevolata il più possibile.
Il fiore all'occhiello della direzione è poi la lavanderia. Situata all'ultimo piano con vista sui tetti del centro, è fiera di trattare ogni giorno le lenzuola di ogni singola camera.