Sono il punto forte dell'hotel. Realizzate una ad una da un pittore locale, sono tutte dedicate ad un personaggio dell'immaginario felliniano.
Al centro delle rappresentazioni, di colori intensi e tratti decisi, 52 temi tratti dai film del regista: tante sono le camere del La Gradisca, esattamente quante le riprese cui Fellini partecipo' nel corso della sua vita.
Dimensioni corrette e una tipologia uniforme si accompagna ad un concetto assolutamente personale delle camere. Non ne troverete una uguale ad un'altra: colori e decorazioni sono interamente votati alla riproduzione di un'atmosfera particolare, ogni volta diversa, ogni volta sorprendente.
Chi teme che lo stile osi troppo resterà piacevolmente colpito: la corsa all'originalità non supera il limite dell'eccentrico e se i colori possono essere carichi (rosso, verde scuro, giallo intenso), o le forme insolite, le camere rispettano i canoni tradizionali di servizio.
Qualche esempio? La camera de "La sgadora" (in romagnolo una donna di facili costumi) sceglie il design del mare, linee ondulate, toni blu, una vista laterale che si arricchisce pero' di un balconcino con sedie e tavolino.
Quella d'"E gerarca", che riproduce una versione caricaturale di Mussolini, sceglie tinte sul verdone (il bagno è in tinta), un letto a spalliera alta, un balcone generoso e una vista mare piena.
Preferenza accordata alla moquette, anche se i lavori di restauro portano a poco a poco a sostituirla con il parquet: una decisione che farà particolarmente piacere a chi soffre di allergie.
Un'attenzione particolare è poi data ai letti, scelti spesso in taglia queen (più ampia di un matrimoniale classico: 1,70x1,90) e talvolta inseriti in coppia: con due letti di grandi dimensioni la camera diventa particolarmente confortevole.