Lo stile swahili del makuti sotto il quale è allestita la hall, il legno inciso e le decorazioni africane alle pareti sono tutti elementi che avvolgono da subito il cliente nella piacevole e ariosa atmosfera dell'hotel, ma non servono, da soli, a farne davvero la differenza con le altre strutture da noi visitate nei dintorni. La marcia in più del Kilili Baharini è l'incredibile calma che caratterizza il suo verdeggiante giardino equatoriale, dove un sentierino di pietra accompagna i visitatori tra una serie di spazi parzialmente divisi, raccolti ciascuno intorno a una piscina, piccola o grande che sia, in un silenzio spezzato soltanto dal cinguettare degli uccelli.
Sono tre le aree in cui si divide l'ampia proprietà, la più scenografica delle quali è probabilmente quella in cui ha sede il centro benessere, forse uno dei più eleganti e attrezzati tra quelli visitati durante il nostro reportage a Malindi. Aperto dalle 9 alle 22 anche per i clienti esterni, offre diversi tipi di massaggi, tra cui spicca "La culla", un trattamento fatto con il vapore su un lettino massaggiante.
Per trovare il bar principale bisogna spostarsi più verso la spiaggia, dove massicci divani in legno allestiti con soffici cuscini arancioni fanno del luogo un angolo piacevole in cui trascorrere pomeriggi e serate, tra un cocktail e qualche chiacchiera.
Ancora un po' più in là in direzione della spiaggia, una terza piscina più grande fa da anticamera all'oceano, affiancata da un secondo bar. La sala fitness, invece, allestita sulla pedana in legno di un semplice makuti in cui le pareti sono sostituite da morbidi teli bianchi, si trova proprio sulla sabbia.