Concepite dal designer Mahmut Anlar, le 12 tipologie di camere W Istanbul sono eccentriche come lo stile dell'hotel vuole.
Noi abbiamo visitato la numero 217, una standard spaziosa (circa 35 metri quadri: le più grandi arrivano a 70 mq) posizionata al secondo piano.
Anche qui, una specie di logica al contrario regolamenta l'architettura. Non è sulla luce che gli spazi sono costruiti: ovattate da una moquette che risparmia solo l'ingresso (che scompone curiosamente la porta, il lavandino sottratto al bagno e la porta di quest'ultimo), le camere restano preda di una penombra che perfino l'illuminazione artificiale fatica a dissolvere. La sola fonte di luminosità (riflessa) è il vistoso specchio sopra il letto: allarga la prospettiva, e si contrappone al televisore al plasma, protetto da uno schermo di vetro.
A disposizione dell'ospite, numerosi libri e riviste di design, arte e fotografia.
Aperto sulla camera, il bagno accoglie una vasca riparata da un vetro basso, e lo spazio doccia. Toilettes separate, e una bottiglia di acqua Panna offerta al vostro arrivo in hotel.
Indicate all'esterno con un numero illuminato, le camere sono tutte dotate di cassaforte gratuita, connessione wireless, e approfittano di un accesso all'esterno. Una pedana sopraelevata in legno (per le camere del secondo piano), cosi' come lo spazio del piano terra e la terrazza del terzo permettono infatti di godere del fresco e di una lettura a cielo aperto l'estate: lo spazio è decorato con sassi multicolore, attrezzato con lettini, sedie e un tavolino, e si trasforma in veranda coperta grazie ad un telo bianco destinato ai periodi più caldi.
Peccato per la vista, che sbatte dolorosamente contro il muro di fronte, troppo ravvicinato e troppo alto per evitare l'impressione di soffocamento.
Se cercate luce e aria, la vostra camera è al terzo piano. Le suites riprendono il modello delle altre camere ma aggiungono luminosità agli spazi: la scrivania da lavoro si trova sotto la finestra mansardata, un tavolinetto basso al centro del salottino concentra la composizione di divani, una seconda zona dedicata alla lettura arricchita da libri design con un altro tavolino si allunga fino alla terrazza, punto d'accesso alla luce su tutto il piano. Un tappeto blu fantasia occupa la maggior parte della superficie della camera.
Eppure. Se si escludono le suites, denominatore comune di queste camere è una certa freddezza. Intendiamoci: nulla è lasciato al caso, la qualità dell'insieme è innegabile, se escludete la vista non ci sono difetti da segnalare. Insomma, ci starete come pascià.
Il nostro è un appunto puramente di stile. Di déco, design, atmosfera. Chiamatelo come volete. E' l'effetto di un'architettura poco malleabile, troppo decisa per i nostri gusti. Avremmo l'impressione di dormire in un nightclub, ecco (con tutto il rispetto).
Poi, si sa, de gustibus non est disputandum...