L'hotel trasmette un'immagine ovattata. Spaziosa ma vittima di un'oscurità dovuta alla tappezzeria e ad un'architettura che impedisce l'omogeneità, la hall è dispersiva.
Su un lato, una cabina telefonica è a disposizione dei clienti, cosi' come la spazzola pulisci-scarpe a rotazione e il divano a pagamento per massaggi; al centro, la zona divanetti diventa il punto d'incontro delle famiglie turche con bambini.
Da qui partono le scale che portano ai piani superiori. Al momento della nostra visita, queste ultime presentavano lo sgradevole inconveniente di "incollare" alle scarpe, a causa della rimozione del tappeto che di solito le copre.
Ci piace di più, rispetto all'ingresso, la tappezzeria dei piani, più chiara e decorata con una fantasia a fiori. Un'atmosfera particolare regna in tutta la struttura: l'ascensore richiama l'attenzione su ogni apertura e chiusura delle porte con una suoneria a tre toni, i portacenere fanno bella presenza come souvenirs di un tempo (nemmeno troppo lontano) in cui negli hotel si poteva ancora fumare, l'odore particolare della tappezzeria e dei tappeti. Alla struttura manca senza dubbio un restauro incisivo, che potrebbe mettere in valore qualche carta da giocare.
Come la terrazza, niente male nel suo carlage e la vista sul Bosforo, la Moschea Blu e la città. Ancora una volta, peccato che la manutenzione pecchi in puntualità.