Arrivati dall'aeroporto, il taxi vi lascia in uno spiazzo di cemento circondato dal nulla, dove la miseria della gente del posto si avverte più che nei quartieri centrali dei palazzoni e della movida. L'edificio del Vila Galé non è un granché, con i suoi standardizzati balconi gialli e la sua massiccia struttura. Una volta entrati, però, si rimane stupiti dalla grandiosità della hall e dal suo stile così autenticamente etnico, in un omaggio all'arte e all'artigianato cearensi. L'effetto di grandiosità è dato da una conformazione particolare: i corridoi dei tre piani del Vila Galé, che conducono alle camere, dal lato interno si affacciano con delle balconate sulla hall lasciando a quest'ultima un enorme spazio vuoto centrale e un soffitto altissimo. Il piano terra, arredato prevalentemente in legno e arricchito da dettagli decorativi debitori di suggestioni indie, ideato dall'architetto Patricia Ari, si sviluppa tra l'area della reception e il ristorante. Grossi vasi in stile etnico, noci di cocco utilizzate come materiale artistico lavorato a Belem do Pará, le pitture con scene di quotidiana vita cearense e la grossa statua di indio che domina la sala delle pensioni fanno il carattere dell'hotel. Dalla hall si imbocca il corridoio che conduce alla meno affascinante, ma ben attrezzata, sezione dedicata al piccolo centro fitness, alla sala internet, allo spa, al mini-club, del quale si occupano 12 animatori, e, infine, al cucinino per le mamme, dove i genitori trovano tutto l'occorrente per preparare i pasti ai loro bebè e un frigorifero in cui poter conservare i loro prodotti.
Passiamo all'esterno: circondata su tre lati dall'edificio del Vila Galé, come dalle sdraio sistemate a semicerchio e dalle palme, la piscina non stupirebbe così tanto se non fosse l'unica vera piscina da noi vista durante il nostro reportage di hotel a Fortaleza. In una realtà fatta quasi esclusivamente di alberghi di città, il Vila Galé fa in parte eccezione. Infatti, pur non potendo essere considerato un resort a tutti gli effetti (mancano le attrezzature sportive), nella capitale cearense è forse la struttura che ci si avvicina di più. La spiaggia non è lontana, è sufficiente attraversare una strada secondaria pressoché priva di traffico, ma l'inconveniente è che bisogna comunque uscire dalla recinzione dell'albergo, attraverso un cancello controllato da una persona addetta alla sicurezza.