La storia del Cantiere Navale, prima di aprire come villaggio turistico nel 2003, risale al 1946 quando il Conte Gaddo della Gherardesca lo fondò, specializzandosi soprattutto nel canottaggio.
Di questo passato da artigiano marittimo, il Cantiere ne porta più o meno le tracce avendo deciso di declinarsi a tema: un'ancora qua, una barchetta là, delle forme che imitano le navi da crociera per gli alloggi, o un nome più che allusivo per l'edificio centrale, sede dei servizi, la Vela.
Prima di accedere al villaggio, si penetra nella pineta di proprietà: l'auto è lasciata nei parcheggi e gli spostamenti si faranno a piedi, in bicletta o in macchinetta elettrica. Se si apprezza senza dubbio la macchia mediterranea che abbraccia la proprietà, non si capisce perché la maggior parte degli edifici si allineino vicino la spiaggia (senza per forza una vista mare).
Aperto, tuttavia, con la volontà di preservare nel suo piccola la natura circostante, cosciente anche del label "Bandiera Blu" che la Costa degli Etruschi porta, il villaggio tende ad essere energeticamente autosufficente, disponendo di pannelli solari e di un sistema fotovoltaico.
Per quanto riguarda le attrezzature, si inserisce nei filoni dovuti, con particolare attenzione all'animazione dei bambini: baby nursery club, mini-club dai 2 ai 10 anni, young club per gli adolescenti. Tennis, calcetto, sala fitness all'aperto completano invece la lista dei servizi sportivi. In estate, poi, viene allestita una "palestra all'aperto" in spiaggia, per fare sport sotto il sole di agosto. Nei pressi dell'edificio centrale "la Vela", infine, si trova la piscina. Di dimensioni normali ci si domanda come potrebbe essere utile ai 700 e più ospiti della struttura, in piena stagione. Si deve sperare che molte famiglie scelgano piuttosto la spiaggia...