In tutto, le camere dell'hotel sono 65, divise in due edifici concepiti in due stili differenti. Nel principale, denominato Club House, oltre alla reception si susseguono 36 camere Classic e 3 junior suites. La scelta è tra il piano terra, dove le stanze si aprono tutte su un patio che dà direttamente sul giardino, e il primo piano, con balcone e vista sul mare, in lontananza. Il minimo comune denominatore è il nero, che ritorna dappertutto, nelle sedie in vimini all'esterno, come nel pavimento della stanza e nel mobilio. I toni scuri si smorzano sul giallino delle pareti e nella tinta beige del copriletto. A determinare un insieme moderno e chic contribuiscono le forme spigolose delle lampade, la geometricità dei comodini, delle scrivanie e del letto, nonché l'impeccabile pulizia. La stessa cosa vale anche per i bagni. Nella Club House, il tema del castello è ripreso nei corridoi: delle lampade a forma di candela ritmano la lunga parete chiara su sostegni stilizzati, nel produrre un mix tra antico e moderno. Lo stesso concetto torna, ma in maniera ancora più accentuata, nella Fattoria, il secondo edificio, complici oggetti ed elementi di arredamento originari delle stanze del castello. In questa sezione del resort la categoria più bassa è la Superior, con 14 camere tutte al piano terra, di cui circa un terzo si apre sul giardino. Lo svolazzante lino color crema che scende dai due adiacenti letti a baldacchino crea un gioco di luce molto bello, da vecchia magione di campagna di un paese mediterraneo. Sicuramente elegante ma con un non so che di rustico, forse per le piastrelle grezze o rosmarino e canne di bambù che crescono ai bordi del patio esterno, le camere sono tutte diverse l'una dall'altra. Le altre Superior hanno vista mare... e castello, per niente male. Ad esse si aggiungano 8 junior suites, matrimoniali, divise in due spazi, con possibilità di aggiungere un terzo e un quarto letto. Lo stile e le tinte smorzate color pastello rendono l'atmosfera rarefatta e piacevole. A questo si aggiunga il lusso di un ampio balcone che si affaccia sul mare per le camere al primo piano. Quelle al piano terra, lato giardino o lato spiaggia, hanno un patio con poltroncine e tavolino. Per concludere sognando un po', le quattro deluxe suites, contrassegnate da nomi altisonanti quali Barone Chiaramonte Bordonaro, Principe Branciforte, Montereale e Pietrapagliata, sono stanze molto grandi e dal soffitto altissimo, fatto di travi a vista in legno scuro, a cui si accede oltrepassando un grande portone. Da vedere.

Dominato dal castello di Falconara, il giardino si allunga in tutta la sua rilassante estensione tra i due edifici del resort, fino ad arrivare quasi al cospetto del mare, in un incontro di vialetti e sfondi di palme e ulivi secolari. Costruito nel 2007, il Falconara Charming House & Resort è ideato con un buon gusto elegante e prezioso senza essere classico, che cerca di mantenere il legame con la sua storia e la sua terra. Si pensi allo stile della sezione "La Fattoria", permeato di medievale freddezza nel rifarsi all'atmosfera da castello normanno, pur con un tocco di calore assicurato dal confort moderno delle sistemazioni. Oppure si dia un'occhiata alle ceramiche di Caltagirone, che dominano la hall, ciascuna sul suo proprio cubo sporgente dalla parete. Il resort è rivolto a una clientela di un certo livello, lontano anni luce dal target tipo del villaggio turistico con animazione onnipresente e attività sportive in ogni angolo. La piscina del resort è pensata piuttosto in virtù di una certa immagine, con getto d'acqua e sedie a sdraio nere distese su di una pedana di legno nello stesso colore. A fianco c'è il bar, in stile accampamento rinascimentale. Per il resto, dedicati allo sport: un campo da tennis e una sala fitness, con alcuni attrezzi. Non poteva mancare il centro benessere, dove rilassarsi con un bagno turco o un massaggio.

Ancora una volta il nero torna elegantemente nella sala da pranzo, dipingendo di scuro pavimento, tavoli e sedie, controbilanciato dal biancore delle pareti e delle candide tovaglie minimali. Molto luminoso, grazie ad ampie vetrate che si aprono sul giardino, e con una parte che continua sul patio, l'ambiente ben si associa col tipo di gastronomia vagamente nouvelle cuisine che viene proposto dallo chef. Scordarsi le porzioni enormi, al Falconara si prediligono le piccole quantità ma ben fatte, come una sorta di menù degustazione servito al tavolo con un assortimento di pietanze soprattutto dalla tradizione siciliana ma anche piatti internazionali. Nelle vetrine troneggiano ceramiche cinesi che si mormora facessero parte un tempo della collezione privata della baronessa, intervallate dalle bottiglie di vino, una cantina che affonda le sue origini nei vitigni siciliani. Buon cino, una bella atmosfera, anche la scelta della musica non è casuale, con una preferenza per Paolo Conte.

La piccola baia che costituisce la spiaggia privata dell'hotel curva fino ad arrivare alla proprietà del castello, che troneggia in tutta la sua grandezza. Lo spazio si divide in due livelli: in quello più in alto si susseguono le sedie a sdraio, immancabilmente nere, intervallate da bianchi ombrelloni. In basso, invece, una sottile striscia di sabbia pende dolcemente verso l'acqua, dove il fondo è composto di ciottoli. L'ambiente è meraviglioso, anche se la vegetazione lasciata un po' allo stato brado potrebbe scoraggiare i più esigenti. L'andamento in pendenza del lembo di terra a cospetto del mare non permetteva di fare di più. Certo è che se il gradone riservato alle sdraio è molto ben curato, con addirittura dei cesti in vimini al posto dei comuni bidoni della spazzatura in plastica e teli da mare bianchi a disposizione dei clienti, la separazione dal mare, qualche metro più in basso, non è molto pratica.

Da ogni angolo spunta il profilo severo del Castello di Falconara, suo altolocato vicino di casa, ad esso connesso non soltanto per mere ragioni spaziali ma soprattutto perché la sua immagine, e i suoi stessi locali, sono stati sfruttati nella costruzione dell'hotel. Uno dei due edifici di cui il resort si compone, quello a ridosso del mare, era l'antica dependance del castello, riservata alla servitù dei signori di Butera, un tempo gli inquilini dell'insigne palazzo. L'arredamento della struttura riprende, impreziosito in chiave moderna, lo stile castellano. Il suo charme romantico e vagamente nostalgico piace particolarmente alle coppie adulte, diciamo dai trent'anni in su, facendo guadagnare all'hotel una clientela internazionale piuttosto raffinata.