Ci sono 60 camere in tutto. Si affacciano sull'avenue Louise o sul cortile retrostante che si apre sugli edifici antichi del quartiere. Lato cortile o lato strada, l'hotel è poco insonorizzato, le porte sbattono e la clientela parla a voce alta. Poiché si viene qui per fare festa, non ci si può lamenterà. Trovate tuttavia il tempo di sfogliare i bei libri sul design belga, appoggiati (ed agganciati a una catena, quindi non si possono leggere a letto) sul tavolo dell'angolo salotto. Sedersi sulle sedie in plastica modellata (in stile neobarocco) o sulla poltrona con piedi in legno. Guardarsi intorno: l'opera del designer, che rende unica la camera, può essere una mensola, un gruppo di specchi, una lampada, un tavolo... Per non sbagliare (visto che ci sono altri oggetti dal design di serie, lampade sui lati del letto, comodini a forma di bidone metallico), cercate la didascalia esplicativa accanto all'oggetto firmato. Il resto dell'arredo abbina il nero (moquette chiné sul pavimento) e il bianco (pareti dipinte). Per quanto riguarda le dotazioni, non c'è il minibar (neanche il minifrigo); in compenso, però, viene offerta una bottiglietta di acqua minerale. Il televisore a schermo piatto fissato al muro offre vari canali, c'è, inoltre, l'aria condizionata (centrale) e persino il telefono. Il bagno è dotato di vasca, asciugacapelli, distributori di gel doccia e sapone liquido (firmati Michael John, Pascal Morabito).