Scopri Parco Naturale Nazionale del Luberon Francia

Le specificità del Luberon sono presentate nella Casa del Parco del Luberon, una casa signorile del XVIII secolo, al centro dell'antica Apt. La visita di questo luogo è un primo percorso nel cuore del paesaggio del Luberon, delineato dal patrimonio geologico, dagli ambienti naturali, dall'occupazione da parte dell'uomo e dall'habitat (presentazione delle scoperte paleontologiche), che permette di comprendere meglio e scoprire il sito.
La Casa del Parco è una miniera di informazioni. Queste sono integrate da un terminale interattivo, dai video e dalle mostre temporanee per scoprire il territorio e godersi appieno le sue meraviglie e le sue sorprese.
Tra l'altro, la boutique della Casa del Parco vi mette tutte le carte in mano, in tutti i sensi, dato che vi troverete cartine topografiche, guide, libri e poster.
Ingresso dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:00 e dalle 13:30 alle 18:00 (prezzo: 1,50 euro a persona).

Il parco del Luberon si estende su 165.000 ettari, da Cavaillon a Villeneuve (Alpes-de-Haute-Provence), a cavallo della montagna del Luberon. Vi abitano 155.000 persone in 71 comuni.
Su questo vasto territorio si contano cinque ecosistemi differenti: la macchia, i prati delle cime, i querceti, le falesie e il piccolo Luberon.
Incontriamo la macchia sul versante sud del Luberon. I terreni calcarei pietrosi favoriscono infatti la formazione di cespugli, di arbusti e di piante erbacee tipici della macchia. Tuttavia, la natura del suolo determina il tipo di macchia che vi cresce. I terreni friabili permettono lo sviluppo della macchia dominata da querce coccifere, mentre i terreni compatti ne ospitano più volentieri un tipo dominato dal rosmarino.
Questo tipo di flora accoglie due specie interessanti: la lucertola ocellata, la più grande d'Europa (60 cm), specie di cui possiamo osservare nel maschio, durante la stagione riproduttiva, un cambiamento nei colori dei fianchi, che si coprono di ocelli azzurri. Il pachiuro etrusco, invece, è il mammifero più piccolo del mondo (da 1,5 a 2 grammi per 6 cm) e vive essenzialmente nella macchia, ma lo si può anche trovare nelle abitazioni e nei terreni incolti.
Modellati dalle condizioni atmosferiche (vento, siccità estiva, basse temperature in inverno) e dal pascolo delle greggi, i prati delle cime presentano un rilievo coperto da una vegetazione bassa o rampicante.
Vegetazione a prima vista austera che in primavera si arricchisce di un fitto tappeto di ciuffi di graminacee (festuca ovina, forasacco eretto etc.) a cui si aggiungono, come in un colorato fuoco d'artificio, diversi tipi di orchidea (tra cui l'orchide maschia o ofride di Bertoloni, specie protetta), la ginestra di Villars o le inule delle montagne.
In mezzo a questa profusione floreale si librano moltissimi lepidotteri (famiglia delle farfalle), fra cui una specie protetta: l'Apollo, dalle ali giallo paglia con macchie nere e rosse. E se avrete molta fortuna potrete sperare di scorgere lo zigolo nero (uccello che è più facile sentire che vedere).
Con terreni profondi e un clima fresco, i versanti nord sono dominati da querce bianche o roverelle. Questi alberi dalle foglie caduche, oltre ad abbellire il paesaggio con i loro magnifici colori, specialmente in autunno quando si tingono di giallo e di marrone, lasciano filtrare luce sufficiente allo sviluppo di una flora variegata.
Si osserverà soprattutto la ?frascinelle? (specie protetta), un fiore le cui foglie assomigliano a quelle del frassino e che emanano un odore di limone, o l'agarico nebbioso, un fungo di controversia commestibilità, che cresce nei boschi freschi. Le beccacce e il picchio muratore (un piccolo passeraceo) sono gli ospiti musicali di questo bosco.
Tuttavia, lo sfruttamento del querceto da parte dell'uomo (carbonella, riscaldamento e costruzioni) ha impoverito il suolo, favorendo l'erosione, e ha reso il terreno più adatto al leccio, che cresceva principalmente sui terreni poveri e aridi del versante sud.
Contrariamente alla quercia bianca, il leccio possiede un fogliame persistente, caratteristico delle regioni mediterranee, che forma un bosco ceduo ombroso, fitto e buio da cui emerge qualche arbusto che si abitua anche alla siccità.
In questo ambiente troviamo la ghiandaia delle querce, molto ghiotta di ghiande che dissemina nei paraggi, la capinera, il cui canto può essere confuso con quello dell'usignolo o del merlo, e il gufo comune, sebbene sia solito trovarsi nei boschi di conifere. In questo sottobosco quasi impenetrabile, i provenzali cercano il rusco, o pungitopo, che usano per le decorazioni natalizie. Notiamo inoltre la presenza di una liana: la robbia.
Il paradiso degli ornitologi è nel cuore della zona delle falesie scoscese, dei canyon, delle grotte e del materiale detritico. Questo paesaggio caotico è infatti il regno dei rapaci. I più notevoli sono le aquile del Bonelli, che prediligono le falesie, ma di cui non resta che una coppia nel Luberon, e il capovaccaio, piccolo avvoltoio nonché ultimo rappresentante della famiglia degli avvoltoi in Provenza.
In questo spazio minerale, la flora è molto limitata ed è composta da vegetali le cui radici fungono da stabilizzatore (come nel caso del laserpizio odoroso, del ramerino di fiume o della borracina acre).
Come il parco, il piccolo Luberon presenta un rilievo e una vegetazione molto vari. Questo paesaggio di falesie e di combe costituisce un biotopo ideale per i rapaci e i rettili. La flora non è da meno, tanto è vero che è stato creato un percorso botanico indicato con frecce che parte dal maestoso bosco di cedri.

  • Parco Naturale Nazionale del Luberon , Il Colorado provenzale , Francia
    Il Colorado provenzale

    Le antiche cave di ocra sono adatte alle passeggiate nel cuore di un paesaggio sbalorditivo e fungono spesso da scenografia per i film.

    © Tatiana Brzozowska / iStock
  • Parco Naturale Nazionale del Luberon , Vigneto della Provenza , Francia
    Vigneto della Provenza

    Il parco ospita tre vigneti di denominazione di origine controllata: il Côtes du Luberon, il Côtes du Ventoux e il Coteaux de Pierrvert.

    © Ann Taylor-Hughes / iStock
  • Parco Naturale Nazionale del Luberon , La lavanda della Provenza , Francia
    La lavanda della Provenza

    Il fiore simbolo della Provenza non poteva non avere un suo museo, che è stato realizzato nel 1991. Vi si trova un'impressionante collezione di alambicchi.

    © Fotosearch / GraphicObsession
  • Parco Naturale Nazionale del Luberon , I mercati del Luberon , Francia
    I mercati del Luberon

    I mercati provenzali, sia piccoli che grandi, sono numerosi ed è spesso difficile scegliere tra la moltitudine di prodotti proposti.

    © Irina Schmidt / 123RF
  • Parco Naturale Nazionale del Luberon , I fiori selvatici della Provenza , Francia
    I fiori selvatici della Provenza

    I campi di papaveri si estendono a perdita d'occhio.

    © Fotosearch / GraphicObsession
  • Parco Naturale Nazionale del Luberon , Massiccio montuoso del Luberon , Francia
    Massiccio montuoso del Luberon

    Il parco presenta un rilievo irregolare che raggiunge i 1.200 metri di altitudine con le Prealpi di Vaucluse.

    © Flavio Vallenari / iStock
Emma Sansone
Emma Sansone Esperto della destinazione Francia

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