I rettili sono rappresentati sostanzialmente da lucertole, tra cui il geco (raro e protetto) e bisce, mentre le specie di insetti sono molto più numerose. Oltre all'emblematica cicala, i Calanchi ospitano farfalle, grilli, numerosi coleotteri e la processionaria del pino, che si nutre degli aghi dei pini. Nel terreno, tra le rocce, è possibile trovare anche un piccolo scorpione giallo, inoffensivo, che coabita con la iule, una specie di millepiedi. A livello delle specie di uccelli la diversità è maggiore. Ogni specie occupa uno strato ben preciso del paesaggio della garriga: i cespugli ospitano pernici rosse, ortolani, muscicapidi e usignoli. Nelle pinete si può vedere il cuculo dal ciuffo che si nutre principalmente di processionarie del pino e, nelle zone dove si estende il prato, si nascondono upupe (una specie in via d'estinzione) e civette. Come su tutte le coste dove s'innalzano delle scogliere, abitano e nidificano nelle asperità della roccia numerose specie di uccelli marini o migratori (sula, marangone dal ciuffo, berta maggiore, uccello delle tempeste e il più diffuso gabbiano reale), ma si può anche osservare il corvo imperiale, dalle dimensioni impressionanti, rondini e rondoni (pallidi o dal ventre bianco). I calanchi ospitano inoltre 3 specie molto rare: l'aquila di Bonelli, in via d'estinzione (ne rimane soltanto una coppia), per cui la falesia dove nidifica è stata vietata al trekking, il gufo comune, specie della quale ne sono rimasti pochi esemplari, e il falco pellegrino, anch'esso a rischio di estinzione. I conigli di garenna, i toporagni, gli scoiattoli e i quercini costituiscono la gran parte dei mammiferi presenti nei calanchi e sono molto difficili da vedere. Molto più sporadicamente si troverà qualche tasso, volpe o donnola, il cui numero è limitato dalla scarsa popolazione di piccoli roditori dei quali si nutrono. Da sottolineare, la presenza di un mammifero protetto: il molosso di Cestoni (il pipistrello più grande d'Europa.