Quest'isola verde dalla forte identità ha un posto a sé nel bacino del Mediterraneo.
È una sapiente miscela di natura e cultura. Quarta Isola del Mediterraneo; la Corsica, terra natale di Napoleone Bonaparte, batte bandiera francese, nonostante sia posizionata tra Liguria e Sardegna. Oggetto di contese, guerre e piccole rivoluzioni, come ognuna delle isole del Mediterranea, vanta una storia millenaria fatta di conquiste e periodi di semiabbandono, che le hanno donato, nel corso del tempo, un 'aria un po' selvaggia.
Effettivamente, l'isola risulta quasi disabitata, con una media di 30 persone per km² (contro i 108 della Francia) e 1/4 dell' isola trasformata in Parco Naturale Regionale ( dal 1970).
La storia della Corsica, almeno agli albori, é similare a quelle delle numerose altre isole del Mediterraneo, che hanno visto il passaggio di Etruschi, Greci, Fenici e Romani, Vandali e Bizantini. Poi sono arrivati i Liguri, i Pisani, gli aragonesi e per ultimi i Francesi. Questo miscuglio di culture e lingue ha inciso profondamente sullo spirito dell'Isola, che in più occasioni ha tentato di rivendicare la propria indipendenza dal dominio straniero, ma sempre con scarso successo.
Contesa, ceduta in cambio di altri territori, nell' epoca dell' illuminismo, la Corsica sembra finalmente sul punto di riuscire a diventare autonoma, grazie all'azione di Pasquale Paoli, un intellettuale illuminista, che si era formato a Napoli, seguendo le teorie di Rousseau e Voltaire.
La rivoluzione del 1755 portò alla creazione della Repubblica Corsa, che si dotò di una costituzione democratica, scritta in italiano, che garantiva il diritto di voto a tutti, donne incluse.
Questa esperienza positiva ebbe termine nel 1769 quando la Francia prese il controllo definitivo dell' Isola.
Qualche mese più tardi nasceva ad Ajaccio, Napoleone Bonaparte.
Con l' inzio della dominazione francese, la Corsica subì profondi cambiamenti dal punto di vista politico e sociale, e cominciò il proprio processo di ammodernamento.
La conformazione stessa dell' isola, costituiva, all'epoca un ostacolo rilevante a questo percorso, in quanto le città costiere erano già di per se al passo coi tempi, avendo avuto contatti costanti con il resto del mondo, ma i villaggi e le cittadine situate nell' entroterra montano risultavano essere un universo a parte. L'ostilità nei confronti degli invasori stranieri contribuì a tener isolate le popolazioni montane e, ancora oggi, questa diffidenza può esser percepita.
Nel 1982 il Parlamento francese concesse all'Isola di dotarsi di uno statuto particolare che, nel 1991 subì una seconda modifica; trasferendo direttamente alla regione il potere decisionale in materie quali: cultura, economia e politiche sociali.
Ancora oggi, i movimenti autonomisti e indipendentisti per la Corsica sono attivi e lottano per affermare le proprie ragioni contro il governo centrale francese.
Ghjalaticciu
Questo piatto è caratteristico della gastronomia corsa ed è rinomato perché può essere realizzato con qualsiasi parte del maiale.
La ricetta di base è composta da uno stomaco di maiale farcito con un ripieno di lingua, fegato, cuore e parti piuttosto grasse (sempre di maiale) che vengono tritati finemente e conditi con pepe e aglio.
Una volta farcito con questo composto, lo stomaco viene ricucito, immerso in acqua salata e portato a ebollizione. Viene poi tagliato a fette e servito freddo.
Aziminu
Questa specialità mediterranea tradizionale è imparentata con la bouillabaisse provenzale.
La scelta dei pesci utilizzati, che si tratti di orate, naselli, triglie, bocche d'oro, temoli, scorfani, pesci San Pietro, rombi o scampi, è determinante per preparare come si deve questo piatto molto colorato. Una volta puliti, i pesci vengono adagiati in un grande tegame con delle erbe e poi si aggiungono altri condimenti e tanto olio d'oliva.
La differenza principale tra l'Aziminu e la bouillabaisse, la zuppa di pesce francese, è costituita dall'eccellente qualità del pesce corso.
Bruccio (o brucciu o brocciu)
Benché i Corsi lo utilizzino in varie ricette, il brucciu, "il re dei formaggi corsi", non è propriamente un formaggio.
Si tratta in realtà di un prodotto fresco e cremoso, prodotto con siero di latte, che viene in seguito mischiato a latte di pecora o di capra. Il siero di latte si ottiene a seguito della produzione di formaggio.
Si può degustare fresco, come dessert nel periodo adatto (dall'autunno alla primavera), oppure si può conservare con il sale e utilizzarlo più avanti come contorno o guarnizione per ogni tipo di pietanza: frittate, ravioli, frittelle, rustici, carciofi o pesce.
Vini
Non potete venire in Corsica e assaggiare i suoi formaggi senza essere tentati dai numerosi vini che vengono prodotti nelle otto zone classificate A.O.C. (l'equivalente della nostra D.O.C.), ossia Ajaccio, Calvi, Capo Corso e Patrimonio, Porto-Vecchio, Figari, Sartène e il Vin de Corse).
Anche i vini rossi, alcuni dei quali sono amari e molto forti, possono portare in tavola una perfetta armonia e sono ideali per accompagnare gli affettati, il formaggio e la selvaggina. Del vigneto di Alzeto e del Domaine de Pratavone della zona di Ajaccio, delle riserve di Fiumicicoli e di Mosconi della regione di Sartène, del Domaine de Torraccia di Porto-Vecchio, della vigna di Reginu di Calvi, dell'Arena e del Conca Ora della zona di Patrimonio e anche delle tenute di Cagna e di Canarelli si può dire che la qualità è notevolmente migliorata nel tempo.
I vini bianchi possiedono aromi fiorati e accompagnano ottimamente il pesce e i frutti di mare. Il Renucci della regione di Calvi, i vigneti di Marfisi e di Orenga de Gaffory (che è eccellente) di Patrimonio, il Domaine de Tanella di Figari e le vigne di Nicrosi per il vino bianco o il moscato della zona del Capo Corso, sono tutti esempi di un certo livello.
Ovviamente però dovrete berli con moderazione!
LE TRADIZIONI RELIGIOSE
U Catenacciu - Sartène. Venerdì Santo
È considerato il rito più antico della Corsica nonché quello più coinvolgente e intenso; si tratta di una triste rappresentazione della salita di Gesù al Golgota, in una processione che avviene in notturna lungo le strade illuminate solo da fiaccole e candele, in un'atmosfera di grande suggestione. La processione è guidata dall'incatenato, il grand pénitent che cammina a piedi scalzi, con un passamontagna in testa e un saio rosso; e porta una pesante catena legata alla caviglia destra (di circa 15 kg). Sulle spalle il suo fardello, la grande croce di legno.( 30K)
L'identità dell'incappucciato è conosciuta solo dal sacerdote e pare che nel passato si trattasse in genere di un bandito, che alla fine della processione, con l'aiuto del parroco, lasciava il paese nello stesso stretto anonimato in cui era arrivato. La manifestazione è molto sentita e partecipata e dovrete spesso farvi largo fra la folla per riuscire a vedere i momenti più salienti.
La Cerca - Erbalunga
Famosa processione di penitenti incappucciati che vede le sue origini in un antico rito per la fertilità; parte dalla chiesa di Saint-Erasme, all'ingresso del paese, e si snoda per un percorso di alcuni chilometri che attraversa i piccoli paesi di Pozzo, Poretto e Silgaggia sulle montagne, raccogliendo persone lungo il tragitto. All'imbrunire, tornati a Erbalunga, i penitenti formano una spirale, innalzando le loro candele, e si muovono verso place de Gaulle dove la spirale si dipana, mentre un'altra parte della processione assume la forma della croce.
La tradizione artigianale della Corsica è varia e soprattutto antica. Molto importante é la produzione del coltello tradizionale, chiamato < strong> la vendetta perché secondo la tradizione, utilizzato nei secoli scorsi proprio per vendicarsi dei torti subiti. Oggi é diventato un bel souvenir, venduto un po' ovunque in tutta l'isola. Vi consigliamo di acquistarlo direttamente in una delle tante fucine presenti sul territorio, onde evitare di comprare un prodotto non originale e fatto con materiali scadenti.
Anche i mobili (soprattutto in legno di castagno), e le ceramiche artistiche e vasellame d'uso comune sono dei prodotti davero graziosi che vale la pena comprare.
Numerose altre attività riflettono la ricchezza e la varietà dell'artigianato dell'isola: la lavorazione manuale a maglia, la tessitura della lana di pecora corsa, la lavorazione del vetro, la liuteria, la creazioni di gioielli, oggetti in vimine, giocattoli, decorazioni per le camere dei bambini, la rilegatura di libri antichi ecc.
Il nostro consiglio é quello di prendervi abbastanza tempo per potervi agevolmente spostare da Nord a Sud dell'isola, magari prenotando in anticipo per la notte, in modo tale da non dover perdere tempo prezioso a cercare un alloggio. Se cio non é fattibile, date anche possibili difficoltà negli spostamenti, conviene scegliere una parte della Corsica e dedicarsi alla sua scoperta.
E' molto importante tenere in considerazione che le strade sono spesso strette e caratterizzate da tornanti, quindi da percorrere con molta cautela e moderando la velocità. Ci sono due strade principali, una sulla costa est, che generalmente è più trafficata, ma comunque abbastanza scorrevole, e una sulla costa ovest, che invece è più lunga e tortuosa.
Un'altra cosa da tenere a mente è che i distributori di benzina raramente sono self-service,è quindi consigliabile fare rifornimento durante il giorno per evitare spiacevoli inconvenienti.
Sul territorio sono presenti molti camping ben segnalati e adeguatamente attrezzati a differenza delle spiagge che raramente hanno ombrelloni e sdraio da affittare.
Normalmente i cartelli che segnalano attrazioni turistiche o luoghi di interesse storico sono ben visibili e di facile decifrazione.