È un'isola Caraibica non molto grande, ma Dominica è piena di sorprese. Qui non si avrà una vacanza tintarella e basta, da qui si riparte con un bagaglio pieno di conoscenza. L'oasi incontaminata sarà un plus, la vera sorpresa sarà conoscere le abitudini dei suoi abitanti, i Kalinago, considerati i i "Naviganti della Preistoria in America".
Un viaggio in Dominica è come un viaggio nel tempo, i Caraibi qui sono rimasti come madre natura li ha fatti. Separata dalla Martinica e dalla Guadalupe, il paese è facile da visitare, anche in combinazione con un viaggi nelle Antille francesi. Avrete quindi due vaggi in uno ! Piccola isola di Indiani e di Rastafari, di borghi e di giungle, la Dominica è una destinazione unica.
La Dominica fu l'ultima isola caraibica ad essere colonizzata dagli europei a causa della fiera resistenza dei nativi caribi. Possedimento francese, nel 1763 fu ceduta ai britannici al termine della guerra dei sette anni; la Gran Bretagna la trasformò in una colonia nel 1805, ma i francesi cercarono di ritornare in possesso dell'isola e la riconquistarono temporaneamente per due volte: nel 1778 durante la guerra d'America e nel 1805 durante le guerre napoleoniche.
Nel 1871 la Dominica fu aggregata alle Isole Sottovento britanniche, mentre nel 1940 fu unita alle Isole Sopravento britanniche; quindi, dal 1958 al 1962, fu una provincia delle Federazione delle Indie Occidentali. Raggiunse l'indipendenza il 3 novembre 1978, con la contestuale proclamazione della repubblica. Nel 1980, la situazione del paese migliorò quando le autorità corrotte e dispotiche furono sostituite dal governo guidato da Mary Eugenia Charles, la prima donna a diventare primo ministro nei Caraibi e che rimase tale per 15 anni.
La Dominica è oggi un paradiso naturale preservato ; le rare spiagge bianche che la compongono sono tutt'oggi degli eden perfettamente vergini. L'entroterra è un vero spasso per gli amanti delle passeggiate : lungo il cammino troverete delle sorgenti cristalline e cascate spettacolari. Un'autentica atmosfera caraibica.
Roseau, capitale del paese e principale località, conta 15.000 abitanti. Montagnosa, quindi difficile da valorizzare come meta turistica, la Dominica è sempre stata un rifugio, sopratt uttoper i popoli amerindiani. Oggi, gli indiani Kalinagos sono ubicati nella costa atlantica dell'isola ; è possibile farvi visita per ammirare la ricostruzione dei viallaggi ancestrali. Con i Rastafari , esse compongono le due importanti comunità del paese, due culture da conoscere e contemplare.
Gli indiani caraibici costruiscono cesti di grande qualità, decorati con motivi tradizionali. Potrete anche acquistare qualsiasi genere di oggetto in paglia: sottopiatti, cappelli, bambole creole, borse, ma anche spezie, rum e tabacco. I negozi sono aperti dalle ore 8:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 16:00, dal lunedì al venerdì.
La cucina è essenzialmente un mix di cultura francese, inglese e soprattutto antillese. Il piatto base è il riso, lenticchie e legumi, serviti con pesce grigliato o pollo.
Come in tutte le zone delle Antille, il pescato del giorno, è sempre la prima scelta se si decide di mangiare al ristorante. Così tra le numerose specialità, troverete il builjow (pesce volante servito con bignè di pane), il granchio farcito o la zuppa di calalou (zuppa verde agli spinaci). Infine, dovete assolutamente assaggiare il piatto nazionale, il "mountain chicken" che, diversamente da quanto può far supporre il nome, è un piatto a base di cosce di rana fritte o rosolate, accompagnato da salsa creola!
Come nel resto delle Antille, potrete anche gustare dei frutti tropicali: guava, ananas, mango, banana, noce di cocco, papaya, guanabana, carambola o frutto stella...
Per le bevande, provate i punch a base di frutta esotica e di rum dominicano e la kubuli (birra locale). E per rinfrescarvi, in qualsiasi momento, provate i deliziosi succhi di frutta fresca, in vendita un po' ovunque.
Dicono che il ritmo di vita della Dominica sia tranquillo. Se siete dei viaggiatori attivi non vi preoccupate : è sono un modo di dire ! L'ambientazione generale dell'isola vi spingerà a rallentare il vostro stile di vita è vero, ma la ricca tradizione antillese di musica e danza (zouk, calypso) vi catapulterà nel più profondo folklore della festa Creola.
Essendo l'isola uno dei più grandi rifugi degli Indiani antillesi, vedrete con i vostri occhi lo svolgersi della loro vita nelle case di fango e tela, il loro modo di coltivare le erbe farmaceutiche da cui ricavano i medicinali omeopatici.
Essendo stati colonizzati dagli inglese per più di un secolo, i dominicani hanno mantenuto qualche particolarità del modo di vivere inglese : la guida a sinistra, i sandwiches e il cricket, primo sport del paese.
La rete stradale è abbastanza buona, ma il terreno non è dei migliori. È consigliato di visitare l'isola da due punti : pernottate a Roseau per visitare una parte e per finire a Calibishie visiterete il resto.
Le possibilità di escursioni sono multiple e i sentieri sono ben segnalati. Il famoso Waitukubuli Trail permette di attraversare l'isola da Sud a Nord in 14 giorni de cammino. Tra i siti conosiuti ci sono : il Morne Diablotin ( il punto più alto dell'isola di 1.447 metri), il Parco Nazionale des Trois Pitons, che rientra nei patrimoni dell'UNESCO ( famoso per il lago caldo situato all'interno di un cratere vulcanico).
Consigliamo di effettuare anche immersioni subacquee, in particolare nella baia di Scotts Head. Per gli amanti delle spedizioni naturali e sportive, la società Escape propone delle escursioni acquatiche (rafting, canyoning) alla scoperta dei fiumi dell'isola, tra i più belli delle Antille. Non dimenticate, inoltre, di visitare gli indiani caraibici nella loro riserva situata sulla costa orientale dell'isola.
Per quanto riguarda gli svaghi, cercate di assistere a un torneo di cricket. La squadra delle West Indies (di cui fa parte la Dominica) è una delle più grandi squadre del mondo, insieme all'Australia e al Sudafrica.
La Dominica viene spesso proposta per viaggi di breve durata (3 giorni) con partenza dalla Guadalupa, poiché l'isola è a un'ora di volo da Pointe-à-Pitre. Ma nulla impedisce di dedicarle un'intera settimana di escursioni o di immersioni, preferibilmente tra dicembre e maggio.