Un arcipelago che si caratterizza per il suo melting pot, è questo che si scopre facendo un viaggio a Capo Verde. Un mélange d'influenze africane, sud-americane ed europee, che rivelano un Paese dai tanti volti e paesaggi. La sua natura, d'altronde, partecipa attivamente a questa sorprendente diversità: dalle dune di sabbia di Boa Vista alle vallate verdeggianti di Santo Antao, dalle piane di Sal ai 2 829 metri del vulcano di Fogo, l'arcipelago si rivela una fonte inesauribili di sorprese!
Relativamente poco turistico, ma dove l'afflusso di turisti stranieri si sta pian piano intensificando, il Paese si compone di 10 isole, di cui nove abitate, che si accapparrano una piccola porzione dell'Oceano Atlantico, di circa 300 chilometri, situata a circa 600 chilometri ad ovest di Dakar, in Senegal. D'altronde, le tante possibilità dell'arcipelago l'hanno reso, da qualche anno, una destinazione turistica in piena crescita. Le isole di Sal e Boa Vista, un tempo rinomate semplicemente come località nelle quali praticare sport nautici, sono diventate famose per le loro immense spiagge e i resort sono in espansione, mentre Santo Antao comincia a farsi conoscere fra gli escursionisti. Impossibile, poi, non evocare il successo internazionale di Cesaria Evora, emblema della morna, la sublime musica di Sao Vicente, l'isola che le ha dato i natali. Capitale culturale di Capo Verde, Mindelo sa affascinare il visitatore, soprattutto durante il Carnevale. Santo Antao e Sao Vicente risultano essere i due luoghi simbolo dell'arcipelago capoverdiano, dove si può scoprire la natura e la cultura del Paese!
Le isole capoverdiane necessitano tempo per essere esplorate. Purtroppo i collegamenti aerei e marittimi tra le varie isole non sono efficienti. Se si opta per un soggiorno puramente balneare a Sal o a Boa Vista, non si potrà di certo avere una percezione delle bellezze e dell'originalità del Paese. Le isole della parte meridionale del Paese, a cominciare da quella di Santiago, dove si trova la capitale Praia, risultano ancora non essere ben capaci di ospitare i turisti. Per i viaggiatori un pò più avventurosi, questa parte dell'isola ha comunque molto da offrire, soprattutto: Santiago, Fogo, Brava e Maio. In effetti, ad eccezione degli immensi hotel-resort di Sal e Boa Vista, il turismo, nella maggior parte dell'arcipelago, ha una dimensione a misura d'uomo. Sicuramente chi ha la necessità di escursioni culturali può restare deluso. Infatti, al di fuori dei bagni nel mare, delle festicciole e degli sport nautici, non resta molto altro da fare. Bisogna proprio lasciarsi cullare dal ritmo indolente dell'isola e dei suoi abitanti. Qui è d'obbligo fare: la dolce vita!
L'artigianato è molto povero e si limita a opere realizzate all'uncinetto (tovaglie, tovagliette, copriletti ecc.), oltre a dipinti naif, qualche batik (tessuti di cotone colorati), cappelli di paglia e oggetti realizzati con conchiglie. Numerosi articoli, come sculture, maschere e altri oggetti in legno di provenienza senegalese, sono molto diffusi. I negozi sono aperti dalle ore 8:00 alle ore 12:00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00-19:00 dal lunedì al venerdì, oltre che dalle ore 8:00 alle ore 12:00 il sabato.
Insieme di sapori africani e portoghesi, la cucina di Capo Verde è molto semplice, ma abbondante e molto gustosa. Il piatto nazionale, la caechupa, è simile a uno stufato a base di mais, pancetta affumicata e chorizo (salame piccante),ervilha (piselli locali), e fagioli rossi. Il pesce, il pollo, il maiale, il riso e qualche verdura sono alla base dell'alimentazione. Si trovano anche buonissime aragoste grigliate, e il buzio, nome locale del lambis . Le accras, delle piccole frittelle composte da patate o da platano, non mancano mai nel menu dell'arcipelago. La Coral e la Clep's sono le due birre locali. Si trovano anche, ovviamente, numerosi vini portoghesi. Oltre al vino dell'isola vulcanica di Fogo, si può trovare anche il Grouge, tipico dell'arcipelago, è un rum bianco o scuro, servito sotto forma di punch. A detta degli esperti, il migliore è quello di Santo Antao.
I giochi di società (awalé, carte, dama ecc.) si praticano in qualsiasi momento del giorno: al momento dell'aperitivo, dopo il lavoro e perfino durante le veglie funebri, poiché in questo luogo i morti vengono vegliati un'intera notte prima di essere seppelliti. Si può contrattare, nei mercati, ma senza esagerare e insistere.
Sarebbe un peccato limitarsi ai siti balneari di Sal o di Boa Vista, trascurando le altre isole. Si tratterebbe comunque di un bel viaggio, certo, ma a cui mancherà la visita delle bellezze naturali di Capo Verde. Uno stesso discorso potrà applicarsi agli escursionisti che si "accontentano" della doppietta Santiago/Santo Antao. Per i più fortunati, in tempo e budget, l'itinerario ideale si allunga di una quindicina di giorni: qualche giorno dedicato al dolce-far-niente a Sal o a Boa Vista, prima di raggiungere Santiago l'africana, Fogo la vulcanica, Santo Antao la "verde" e infine Mindelo, sull'isola di Sao Vicente, per la sua atmosfera festiva. Un programma, tuttavia, difficile da intraprendere a causa dei collegamenti aleatori tra le isole dell'arcipelago. Siate indulgenti e sempre sorridenti se confrontati ai piccoli imprevisti o alla lentezza del servizi. Anche questo, d'altronde, fa parte del fascino di Capo Verde. Inoltre, se potete organizzare un viaggio tra la fine febbraio e l'inizio marzo (mardi gras), non bisogna assolutamente perdere il Carnevale di Mindelo, uno dei principali appuntamenti dell'anno.
Grazie al suo clima tropicale del Sahara, Capo Verde è accessibile tutto l'anno. Gli amanti di windsurf e kitesurf, tuttavia, dovranno prediligere il periodo degli alisei, che si allunga da dicembre a febbraio.
I collegamenti tra le isole sono possibili in nave o aereo. Per il secondo caso, la TACV, compagnia nazionale, e Halcyonair (compagnia privata) sono le uniche a proporre dei voli interni. Dare prova di pazienza, ancora una volta!