Pubblicato il 07/12/2017

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Singapore e il concetto urbanistico del futuro

Singapore è una città-stato che in 50 anni di indipendenza ha saputo sviluppare un concetto urbanistico all'avanguardia. La città-giardino, o città dei primati, com'è stata chiamata, fonde architetture futuristiche, circondate e completate dall'intersezione con l'elemento naturale onnipresente.

La città giardino

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National Orchid Garden di Singapore

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A Singapore la natura la fa da padrona. Non appena si esce dall'aeroporto, sono le palme e i rain tree - alberi a forma di ombrello - a darvi il benvenuto.
La città-stato ha ottenuto la sua indipendenza solo nel 1965, e benchè siano passati pochi decenni, da allora si è sviluppata molto velocemente. Oggi possiede un aeroporto internazionale, una piazza finanziaria di primo piano e il più importante porto internazionale dopo Shanghai. Sull'aeroporto bisogna spendere qualche parola: Changi è uno degli hub più premiati al mondo e al suo interno, oltre a negozi, bar ristoranti, ci sono hotel, spa, cinema, parchi giochi, un entertainment center con console e videogiochi, il museo dell'aviazione, installazioni artistiche e una piscina.
Singapore, nonostante lo sviluppo cittadino e tecnologico, si fa un vanto della capacità di preservare l'ambiente. Lee Kuan Yew, il primo presidente della Repubblica di Singapore, in carica per 31 anni, considerato il padre della Singapore moderna, avava capito prima di tutti quali benefici il suo paese avrebbe potuto ricavare dal presentare al mondo una città così verde.

Singapore infatti è ora una delle più grandi metropoli al mondo e la seconda città più densamente abitata, dopo il Principato di Monaco. Quasi metà della popolazione è straniera e si trova lì per motivi di studio o lavoro. Vi si trova un'affollatissima Chinatown; il quartiere arabo, Kampong Glam, in cui i caffè e i ristoranti che non possono servire alcolici offrono in compenso serate con musica dal vivo e la possibilità di fumare narghilè; e una Little India che si sviluppa intorno a Serangoon Road e in cui si trovano moltissimi templi indù e tanti negozi di spezie indiane, gioielli e tessuti.
Ciò che più colpisce però è la quantità di alberi e piante che popolano la città, rendendola una delle più verdi al mondo, ancora di più di Sydney e Vancouover. Mentre in Indonesia e in Malesia si deforesta, qui si reintroducono specie che erano scomparse e si può osservare il ritorno delle lontre, dei calaos pies (uccelli che sembrano tucani), delle farfalle e delle libellule.

Quando salì al governo, nel 1963, Lee Kuan Yew ha dato il via alla tradizione di piantare alberi in luoghi pubblici e questo sforzo è continuato sino ad oggi, con il grande sviluppo dei parchi, come gli straordinari Giardini Botanici - al cui interno si trova il National Orchid Garden che raccoglie più di 3000 specie di orchidee.
I Giardini Botanici sono stati creati nel 1869 e fanno parte del patrimonio Unesco dal 2015. Sono 47 ettari di vegetazione in piena città. Una giornata non basta per girarli tutti. Inoltre sono estremamente vissuti dagli abitanti, perché fin dalle cinque del mattino puoi vedere gente che fa thai-chi o che fa jogging lungo le vie bordate di gardenie e cavolfiore del Giappone.
Non si può non citare i Gardens by the Bay. Si tratta di un complesso di 100 ettari costituito da una collina artificiale alta 35 m, alla cui base si trova vegetazione delle pianure e alla cui cima si trovano piante alpine. Ci sono inoltre i giganteschi alberi-sipee su si arrampica in verticale una vivace e florida vegetazione, rievocando un immaginario talmente futuristico da sembrare fantascientifico.

Parco Gardens by the Bay

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Giardino pensile

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