L'antica città di Sigiriya si trova in Sri Lanka, emerge dalla roccia con le rovine dell'antico palazzo e dei giardini. Una vista sorprendente attende chi affronterà la Porta del Leone e l'arrampicata finale, ma una strana leggenda circonda la sua storia.
Secondo quanto si racconta, il re Kaspaya uccise il padre murandolo e diede la caccia al fratello, legittimo erede al trono. Il fratello, Mugallan, si rifugiò in India meditando però di tornare e riprendersi ciò che era suo. Infatti appena gli fu possibile inizio a radunare un esercito per tornare in patria e sfidare il fratello usurpatore. Kaspaya, venuto a conoscenza dei piani del suo nemico, fece costruire la fortezza di Sigiriya in cima alla collina. Mugallan tornò con il suo esercito e iniziò la battaglia per il trono. Kaspaya, resosi conto che avrebbe perso, si tolse la vita con la sua stessa spada. A quel punto il legittimo erede al trono trasformò il palazzo in un tempio.
In effetti è incerto quale fosse l'originale funzione della cittadina fortificata. Alcuni pensano che forse si trattava di un palazzo di piacere. Gli affreschi ancora visibili che decorano la terrazza superiore sono tutte raffigurazioni femminili. Non molto si è salvato dopo il periodo monastico, poiché i monaci, per non veder disturbata la loro meditazione, grattarono via buona parte degli affreschi.
Lo Sri Lanka è uno scrigno pieno di tesori da scoprire. La natura con le sue foreste tropicali la fa da padrona e circonda i tanti luoghi di culto. Sigiriya è uno degli otto siti Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco dello Sri Lanka. Si tratta di un sito archeologico su una collina vulcanica alta 370 metri. La sua particolarità è di essere interamente scolpito nella pietra.
Il sito contiene le rovine di un antico palazzo, fatto costruire da re Kasyapa nel V secolo d.C., delle mura e dei giardini, un tempo magnifici, con viali e fontane. Per raggiungere la fortezza però bisogna salire la bellezza di 1200 gradini.
Le origini della costruzione del palazzo si perdono nella leggenda. Quello che è certo è che il sito ha cominciato ad essere utilizzato fin dal III secolo a. C., dai monaci che utilizzavano le sue grotte come riparo. Alla morte del re Kaspaya il palazzo divenne un monastero buddista, utilizzato fino al XIV secolo, poi abbandonato, e infine riscoperto nel 1907 dall'esploratore britannico John Still.
I visitatori arrivano dal fossato più esterno e da lì il percorso continua attraverso i giardino fino ai piedi della collina. Qui iniziano le scale scavate nella roccia che portano fino a una terrazza un tempo decorata con affreschi, ora in gran parte perduti.
Da qui per salire fino in cima bisogna attraversare la Porta del Leone. Essa un tempo raffigurava le enormi fauci di un leone, ma ora restano solo zampe. La scala che parte da lì è una scala moderna, poichè quella antica subì un crollo nel XIX secolo, che investì infatti anche la testa del leone.
Una volta in cima lo spettacolo è mozzafiato. La foresta tropicale che si stende ai vostri piedi merita le energie che avete speso per guadagnare la cima.