Pubblicato il 23/05/2023

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La Grotta di Nettuno, il capolavoro naturale affacciato sulla Rada di Alghero

La splendida Grotta di Nettuno, soprannominata la grotta "ricamata" per le sue antiche formazioni rocciose mozzafiato, è un gioiello della costa nord-occidentale della Sardegna che vale la pena visitare almeno una volta nella vita.

© Marco Frino Fotografo/shutterstock

A poco più di mezz'ora da Alghero, nel nord-ovest della Sardegna, incastonato tra le falesie del promontorio di Capo Caccia ed elevato a circa 170 metri a picco sul mare, si trova l'ingresso della meravigliosa Grotta di Nettuno, che prende il nome dalla divinità romana del mare. Di millenaria formazione carsica, la grotta è lunga circa 4km, ma sono aperte al pubblico solo poche centinaia di metri, largamente sufficienti per riconoscere l'ampia varietà di stalattiti, stalagmiti e colonne alte fino a 18 metri. Sebbene la data ufficiale della sua scoperta sia abbastanza recente e risalga alla fine del XVIII secolo, gli studiosi reputano impossibile il fatto che l'uomo non abbia mai esplorato prima questo gioiello, soprattutto alla luce della vicinanza con la Grotta Verde, in cui sono stati rinvenuti resti risalenti al Neolitico.

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La Escala del Cabirol

Fino agli anni '50, l'unico modo per accedere alla grotta era via mare, partendo dal Porto di Alghero e navigando fino a Capo Caccia, lungo la Riviera del Corallo che costeggia le alte pareti rocciose a picco sul mare. Ma a partire dal 1954, è stata inaugurata l'Escala del Cabirol, letteralmente "la scala del capriolo", che permette ai visitatori di accedere alla grotta via terra, scendendo e poi risalendo ben 654 gradini. La lunghissima scalinata, opera dell'architetto Antoni Simon Mossa, si inerpica sulle pareti rocciose del massiccio e si confonde perfettamente nell'ambiente naturale circostante, regalando magnifici scorci panoramici ai temerari che decidono di percorrerla.

© Ingmar Beust/shutterstock

Le sale della grotta

La Grotta di Nettuno è costituita da un susseguirsi di corridoi, stanze e laghetti sotterranei, disposti in un percorso quasi circolare che riporta il visitatore al luogo d'attracco delle barche. L'itinerario inizia nella Sala del Lago, così chiamata perché ospita il pittoresco Lago La Marmora in cui si specchiano le imponenti stalattiti, dall'apparenza lucida poiché ancora illuminate dalla luce esterna. Al centro del lago emerge una particolare stalagmite che, a causa dello stillicidio continuo, presenta delle conchette in cui si raccoglie acqua dolce, motivo per cui è soprannominata "l'Acquasantiera". Dopo una breve discesa si arriva nella Sala della Reggia, ornata di colossali colonne alte nove metri che sembrano sorreggere la volta e si specchiano nelle acque del lago sottostante. In alcuni punti di questa sala, il soffitto si eleva fino a 18 metri, rappresentando il punto più alto di tutta la parte turistica. Qui, il lago La Marmora termina con una spiaggetta sabbiosa chiamata la Spiaggia dei Ciottolini, che costituiva il punto di sbarco dei turisti nel passato e che era diventata l'habitat perfetto per la foca monaca, oggi non più presente in questi luoghi a causa della caccia.

© ValerioMei/shutterstock

Dopo la Reggia, si può accedere ad una delle sale più famose della grotta, la Sala Smith, dal nome del capitano inglese che l'ha scoperta. La sua notorietà è dovuta all'incanto che provoca nei visitatori la vista del "Grande Organo", la più grande colonna della grotta le cui formazioni rocciose assomigliano alle canne di un maestoso organo. Proseguendo il cammino oltre la Cupola, formata da stalagmiti perfettamente lisce che ricordano la cupola di una cattedrale, si giunge nella meravigliosa Sala delle Trine e Merletti, in cui Madre Natura ha scolpito la roccia nel corso dei millenni rifinendola a forma di merletti, frange, intagli e rilievi e facendo guadagnare alla grotta il soprannome di "grotta ricamata". La visita si conclude nella Tribuna della Musica, una balconata che offre una superba vista panoramica della grotta dall'alto, dov'era solita suonare un'orchestra durante le occasioni importanti, mentre i danzatori ballavano sulla spiaggia sottostante.

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