Il Castello di Masino, bene del FAI e scrigno di inestimabili tesori di recente rivelazione
Ivana Fanelli
Per secoli residenza dei Conti Valperga e attualmente proprietà del FAI, questo spettacolare castello del torinese ha rivelato preziosi tasselli della storia locale, grazie alla scoperta degli innumerevoli affreschi di cui è ampiamente ricoperto. Con mobili di raffinatissima fattura, arazzi, carrozze settecentesche e perfino il secondo labirinto botanico più grande d'Italia, questo castello vale davvero la pena di essere visitato.
Situato a Caravino, in provincia di Torino, il Castello di Masino è una roccaforte risalente all'XI secolo e costruita per volere della famiglia Valperga, i conti di Masino. A causa della sua posizione strategica, è stato sin da subito teatro di numerose battaglie tra le famiglie nobili dell'epoca, che si contendevano tutte la zona del Canavese. Il castello è stato protetto da possenti mura di cinta e da imponenti torri di guardia fino al Rinascimento, quando i proprietari dell'epoca decisero di abbatterle per far posto a dei meravigliosi giardini romantici, molto in voga tra gli aristocratici italiani del tempo. Dopo una secolare appartenenza ai Valperga, l'ultimo erede della famiglia ha deciso di cedere l'edificio al FAI, Fondo per l'Ambiente Italiano, che l'ha inserito nel circuito del castelli del Canavese.
Gli interni
Recentemente, un grande restauro durato tre anni ha restituito al castello l'aspetto che aveva alla fine del Seicento, svelando così, sotto uno spesso strato di pittura, un sorprendente ciclo di affreschi perfettamente conservati e raffiguranti paesaggi piemontesi, stemmi nobiliari e perfino un imponente albero genealogico alto 3 metri. La maggior parte di essi sono concentrati nell'ambiente più grande del castello, il Salone dei Savoia, che è il fulcro dell'ambiente dedicato alle alte cariche di rappresentanza, formato da una galleria e dalle tre Camere degli Ambasciatori, intitolate ai regni di Spagna, Austria e Francia. Questi spazi erano tutti destinati a udienze, incontri e soggiorni diplomatici, e l'arredamento d'epoca ne dimostra ancora oggi la grande importanza.
Da non perdere durante la visita del castello, è l'Appartamento di Madama Reale, fatto costruire attorno al 1670 per la reggente di Casa Savoia, Giovanna Battista di Savoia-Nemours. Ispirato al Castello Ducale di Agliè e al Castello Reale di Racconigi, l'appartamento è sfarzosamente decorato con sete raffinate e uno splendido letto a baldacchino, mentre sul soffitto a volta sono rappresentate delle figure femminili che simboleggiano le tre virtù cardinali. Subito al di fuori dall'appartamento della regina, c'è il sontuoso Salone degli Dei, dove una serie di affreschi settecenteschi raffigura le divinità dell'Olimpo. Attraverso un maestoso scalone, si può salire al primo piano, dove si trova la ricchissima Biblioteca che accoglie oltre 25mila volumi, molto apprezzati da Vittorio Alfieri, che vi soggiornò alla fine del Settecento.
Le gallerie
Nel castello sono presenti numerose gallerie che permettono di deambulare da un salone all'altro, ma una in particolare è fondamentale per apprezzare il passato e la storia dell'antico edificio. Si tratta della Galleria degli Antenati dove, all'interno di lussuose cornice dorate, si possono ammirare i membri del casato e gli illustri antenati dei Valperga, tra i quali il re Arduino d'Ivrea, considerato il primo re d'Italia. Ma senza dubbio, la più suggestiva è la Galleria dei Poeti, risalente ai primi dell'Ottocento e affrescata con i ritratti dei 22 principali letterati italiani, tra cui riconosciamo Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Ludovico Ariosto, Pietro Bembo, Torquato Tasso, Vittorio Alfieri ed anche due poetesse, Vittoria Colonna e Maria Maddalena Morelli.
Il parco
Il Castello di Masino è circondato da un immenso parco all'inglese, solcato da una strada che ne attraversa i boschetti e che si estende fino a Strambino, il comune circostante. Verso la fine della strada alberata, c'è un'uscita laterale che porta ad un pittoresco spiazzo panoramico ai confini con la Valle d'Aosta, nonché al secondo labirinto botanico più grande d'Italia, il Labirinto della Masone, piantato secondo un disegno settecentesco ritrovato negli archivi. Nelle scuderie settecentesche, è stato allestito lo straordinario Museo delle Carrozze. Isolata in un angolo del cortile interno, infine, si trova la Torre dei Venti, di forma esagonale, al cui interno è dipinta una rosa dei venti molto dettagliata, formata dal soffio di moltissime faccine di bambini.