Paese relativamente giovane e meta di viaggi turistici non ancora sviluppata, se non per i pellegrinaggi religiosi islamici, il regno dell'Arabia Saudita fu fondato da Abdulaziz bin Saud nel 1932. Accapparrandosi la quasi totalità della penisola arabica, beneficiando d'un affaccio sul Golfo Persico ed il Mar Rosso, si tratta di una monarchia assoluta che si definisce come "islamica" fortemente influenzata dal wahhabismo. L'Arabia Saudita - d'altronde - è anche chiamata la "Terra delle Due Sacre Moschee" in referenza ad Al-Masjid al-Haram della Mecca e Al-Masjid an-Nabawi di Medina, i due più sacri luoghi dell'Islam, seguiti solamente dalla Spianata delle Moschee di Gerusalemme, Haram As-Sharif. Un viaggio in pellegrinaggio ai luoghi sacri della Mecca assicura al fedele il riscatto del suo peccato originale.
Tendenzialmente chiuso alle influenze esterne e dalla forte tradizione coranica, l'Arabia Saudita rappresenta una meta di difficile entrata per i viaggi di turisti stranieri, fatta eccezione per i pellegrinaggi. Da notare, inoltre, che l'accesso ai luoghi sacri non è consentito ai non-musulmani.
Storicamente, prima delle sua monarchia, la futura Arabia Saudita fu soggetta a diverse civiltà tra cui quelle nabatea - prima - e un'influenza - poi - dell'Impero Ottomano. La sua storia, tuttavia, è strettamente legata all'Islam. Fu alla Mecca, nel 571, che nacque Maometto. Il primo profeta dell'Islam riunì le varie tribù della Penisola creando una stato religioso. Alla sua morte, i suoi seguaci continuare la conquista, applicando la legge musulmana in diversi territori: un'espansione impressionante, governando dalla Penisola iberica fino al moderno Pakistan. Dal X al XX secolo, la Mecca e Medina rispondevano all'autorità dello Sharif della Mecca, a sua volta legato ai diversi imperi musulmani del peridio, da Bagdad, al Cairo o Istanbul.
Da visitare (oltre la Mecca). A una trentina di chilometri dalla Mecca si trova inoltre la seconda città più importante per la religione islamica, Medina, sede della tomba del profeta Maometto. È in quei luoghi che visse la prima comunità di fedeli dell'Islam della storia.
Altra destinazione da non perdere è Riyadh, la capitale, che si caratterizza per la sua modernità. Riyadh è sede del Museo Universitario King Saud, che espone i reperti provenienti dagli scavi archeologici, e della fortezza Masmak, costruita intorno al 1865 e oggi museo dedicato all'unificazione del regno dell'Arabia Saudita.
A parte i gioielli beduini in argento e i tessuti, non troverete una vasta scelta di prodotti artigianali. I suk (mercatini) di Khamis Muchayt e di Najran sono tra i più interessanti, ma bisogna saper cercare. Esattamente come le banche, i negozi sono aperti dalle ore 8:00 alle ore 13:00 dal sabato al mercoledì. Alcuni sono aperti il pomeriggio tra le ore 16:00 e le ore 17:00.
Sicuramente non conserverete un ricordo indelebile della cucina saudita. Il pasto principale, generalmente, è quello di mezzogiorno, e ritroverete spesso le stesse pietanze: pollo grigliato, spiedini di agnello, minestre e insalate. In tutte le grandi città troverete ristoranti internazionali, soprattutto cinesi e tailandesi. Gedda rompe un po' gli schemi con i suoi ottimi ristorantini di pesce situati lungo la strada panoramica. L'importazione e il consumo di alcol sono tassativamente proibiti.
Malgrado l'interesse che suscita la visita di un paese così chiuso e di conseguenza misterioso, non sottovalutare l'importanza delle rigide leggi coraniche che governano il paese. Il turista dovrà, ad esempio, coprirsi fino alle caviglie, rispettare in pubblico il digiuno del ramadan, e le donne dovranno coprirsi il capo al di fuori delle grandi città. Prima di partire, è dunque meglio essere sicuri di non commettere errori comportamentali, non fosse altro che per rispettare la popolazione. Tuttavia, per la grande gioia degli appassionati di storia antica, l'Arabia Saudita si concede infine al turismo straniero, anche se con il contagocce. I visti, che fino a pochi anni fa non erano concessi per viaggi di piacere, sono oggi accordati con parsimonia e nel rispetto di alcune condizioni. È possibile ottenerli, infatti, solo viaggiando in un gruppo di almeno quattro persone con uno dei tour operator riconosciuti dal governo saudita. Ai turisti individuali il visto è concesso solo per motivi d'affari o di pellegrinaggio religioso.